Haldenwang difende il mondo dei valori
Quando la tragedia che stiamo vivendo finirà, sarà indispensabile ricordarsi degli uomini che hanno difeso l’ordine delle nostre società e chiedere di nuovo il loro aiuto. Uno di questi è Thomas Haldenwang, che guida in Germania l’ufficio federale per la Protezione della Costituzione. Nei giorni scorsi è stato lui a spiegare la scelta dei «servizi» tedeschi di mettere sotto sorveglianza il partito di estrema destra Alternative für Deutschland e in particolare il gruppo più oltranzista che opera al suo interno, Der Flügel («L’ala»), uno dei cui ispiratori è il leader di AFD in Turingia, Björn Höcke, il politico che definì il mausoleo dell’olocausto a Berlino un «memoriale di vergogna». Militanti e ideologi di questa formazione, ha detto Haldenwang, «violano i nostri valori fondamentali: la dignità umana, la democrazia, il predominio della legge».
Nato a Wuppertal, in Nord Renaniavestfalia, laureatosi in diritto all’università di Marburg, cinquantanove anni, Haldenwang ha lavorato al ministero degli Interni e dal 2009 all’«ufficio», dove ha preso il posto nel novembre 2018 del supercontestato Hans-georg Maassen, l’uomo vicino ad alcuni ambienti e gruppi sui quali avrebbe dovuto invece indagare. La Germania ha fortunatamente potuto apprezzare la discontinuità rappresentata da questo uomo tranquillo, attivo nella comunità protestante del suo quartiere, vicino al partito cristiano-democratico di Angela Merkel, lettore di Böll, Grass, Lenz. Nel suo Pantheon ci sono Willy Brandt che si inginocchia al memoriale del ghetto di Varsavia e Helmut Kohl mano nella mano con François Mitterrand per ricordare i caduti della Prima guerra mondiale.
Illustrando le decisioni dell’«ufficio», Haldenwang ha fatto riferimento al recente attentato xenofobo di Hanau nel quale sono state uccise undici persone, affermando che quando si verificano fatti terribili come quello ci sono le vittime innocenti, i responsabili e quelli che hanno «sostenuto i responsabili». A suo giudizio una maggiore prevenzione, anche a livello digitale, è assolutamente necessaria. «Se diffondere odio nel mondo virtuale è facile, poi si inizia a passare all’azione in quello reale». Una frase, questa, da scrivere sui muri.