Il tricolore alla finestra simbolo del nostro Paese
In momenti difficili un piccolo gesto può avere un grande valore simbolico: mettiamo il tricolore alle finestre! Tre semplici motivi: il senso di appartenenza alla comunità/nazione aiuta sempre a superare le difficoltà; rappresenta un gesto di apprezzamento e solidarietà verso tutti coloro che stanno affrontando l’emergenza (medici, personale sanitario e forze dell’ordine); contribuisce a dare un’immagine forte dell’italia all’estero, recuperando in parte l’impatto del coronavirus sul sistema Paese.
Michele Tuscano
Vedere l’italia chiusa per coronavirus faceva pensare ai soliti italiani! Esagerati, nel bene e nel male. Ed invece, han fatto bene, seppur con qualche tentennamento di troppo. E al confronto con quel che succede in Belgio evviva l’italia. Da noi scuole aperte perché gli under 18 non corrono pericolo di contagio. I sindaci che si barcamenano nel cercare di seguire l’esempio che viene dall’estero, ma pur sempre abbandonati a loro stessi. La gente che corre a far provviste. L’ordine dei medici che implora di chiudere le scuola, l’anci belga che chiede aiuto. Insomma un bel caos. Nel silenzio del governo federale. Muto.
Lucia Marinovich
Abbiamo una seconda casa a Castagneto Carducci (Li). Ci siamo venuti da Milano, dove risiediamo il 27 febbraio, quando non era in alcun modo prevedibile la proibizione dell’uscita dalla regione, che è stata decisa l’8 marzo. Con Decreto dell’8 marzo il Presidente della Regione Toscana invitava i lombardi presenti in Toscana dal 23 febbraio ad autosegnalarsi e sottoporsi a una quarantena domiciliare che per noi è terminata ieri 11 marzo. Successivamente, il 10 marzo viene emanata un’altra ordinanza in cui si obbligano i lombardi arrivati da 14 giorni a tornarsene immediatamente a casa. Possibile che solo la Regione Toscana cacci via la gente? La sanità lombarda ha sempre accolto italiani di tutte le regioni, come mai la Toscana nella situazione attuale non vuole correre il rischio «teorico» di dover curare lombardi, veneti, emiliani e piemontesi?
Graziella e Alessandro
Olivari