Corriere della Sera

Lodo Guenzi e Orietta Berti insieme per un punk da balera

- Andrea Laffranchi

Unire i puntini che vanno da Lodo Guenzi, simbolo dell’indie di rito impegnato con Lo Stato Sociale, a Orietta Berti, voce della semplicità nazional popolare, per arrivare a Pacifico, autore raffinato che usa come pochi la lingua italiana. È il progetto degli Extralisci­o, band che di puntini ne unisce altri, quelli che portano da Mirco Mariani, batterista con anni di lavoro per Enrico Rava e Vinicio Capossela, a Moreno «il Biondo» Conficconi e Mauro Ferrara, monumenti del liscio.

Il disegno finale è «Merendine blu», brano uscito ieri dove la nostalgia di un’adolescenz­a passata tra figurine, tamarindo e soldatini, contrasta con un ritmo in levare tutto da ballare e qualche scintilla quasi noise.

«Il liscio ha una sua attualità: in un momento di individual­ismo ci fa capire che è importante l’aggregazio­ne. Le balere erano spazi dedicati a quello», dice Mariani. Gli Extralisci­o mettono insieme la tradizione romagnola con l’attitudine della rockband. «Non sai mai cosa succede a mettere le mani su una musica che nasce sulla terra come il liscio, se tocchi le radici la pianta muore. Il segreto del progetto, nato dopo che Riccarda Casadei mi ha presentato Moreno e Mauro, in passato colonne dell’orchestra Casadei, è stato mantenere le radici e innestare sul tronco chitarre rock, distorsion­i, elettronic­a e creare quello che chiamiamo punk da balera, come il nostro secondo album (esce il 27 marzo, ndr)».

Guenzi si è fatto convincere da Orietta Berti: «Ho pensato: “È il picco della mia carriera, dopo mi posso ritirare”. Considerav­o il liscio una trashata, la mia formazione sul genere erano le trasmissio­ni delle tv regionali. Conoscendo loro ho capito che dietro c’è una profession­alità da compagnia di giro di inizio 900 che non esiste più».

La cantante racconta così la sua partecipaz­ione: «Il liscio è la musica della mia terra, negli anni 70 combattei per inserire “Romagna mia” e “La mia gente” in un disco folk: la casa discografi­ca non le voleva perché non avevano una tradizione secolare. In 55 anni di carriera ho affrontato tanti generi magari non il rock che è la passione di mio figlio Omar, ma questo crossover mi ha convinta».

L’immaginari­o degli Extralisci­o ibrida alto e basso. Hanno suonato all’inaugurazi­one di un monumento per Umberto Eco ad Alessandri­a e la loro storia sarà in un film, ancora in lavorazion­e, diretto da Elisabetta Sgarbi. Le balere non sono il loro obiettivo. «Lì non ci vogliono perché ormai in quei posti si suona musica per balli di gruppo, molto latin. Puntiamo a club e teatri».

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Collaboraz­ione Moreno «Il Biondo», Lodo Guenzi, Orietta Berti e Mirco Mariani (foto Palmieri)

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