«Family Food Fight», giudici indulgenti per i piatti tradizionali
L’ atmosfera era quella dei vecchi pranzi in famiglia della domenica, con tanto cibo, con ingredienti semplici, con le nonne chiamate a dare il meglio di sé e a tenere vive le abitudini culinarie regionali, con la parola «impiattamento» ancora del tutto sconosciuta.
È iniziata così la prima puntata di «Family Food Fight», un cooking show prodotto da Endemolshine Italy per Sky in cui per la prima volta si sfidano ai fornelli le famiglie e le loro tradizioni. È iniziata la competizione con l’avvertimento che le prove erano state registrate tempo fa, quando non c’era l’emergenza coronavirus. C’erano i De
Glorio di Milano, i Lucini di Nettuno, i Magistà di Conversano, i Raviele di Piedimonte Matese, gli Scainelli di Bergamo, i Benziadi, quartetto tutto al femminile che univa origini algerine e tradizione siciliana. C’era un’atmosfera che vorremmo tornasse presto, con le persone strette l’una vicina all’altra, sorridenti e spensierate, «con le ricette tramandate dai nonni ai nipoti».
Ma soprattutto c’erano i giudici, molto indulgenti e comprensivi, portati più al rimbrotto benevole che alle sfuriate stile «Masterchef». C’erano Antonino Cannavacciuolo, Joe Bastianich e sua madre, Lidia Bastianich, la mitica Lidia Matticchio Bastianich, che a New York è stata la prima a innalzare con orgoglio e bravura la bandiera della cucina italiana. Nata a Pola, arriva a New York nel 1958 come esule istriana (dopo essere stata «parcheggiata» nella Risiera di San Sabba) quando ha 11 anni. A 24 anni apre il primo ristorante, il Buonavia, e nel 1981 il celeberrimo Felidia a Manhattan. Se il programma ha un’impronta, lo si deve proprio a Lidia Bastianich, con la sua calma, il suo sapere non esibito, il suo carisma naturale. E, in fatto di tradizione gastronomica, maestra assoluta. Ospiti del primo appuntamento: Benedetta Parodi, chiamata a preparare un pinzimonio, e Guido Meda.