Trump vara mille miliardi di aiuti
WASHINGTON Misure di pronto soccorso economico da mille miliardi. Pentagono in campo per maschere protettive, ventilatori e kit per i test, come quelli (500 mila) arrivati in Tennessee dalla base militare di Aviano. Una nave ospedale pronta ad attraccare nel porto di New York, un’altra probabilmente a San Francisco. E la chiusura della frontiera con il Canada «senza penalizzare le merci».
Donald Trump scorre l’elenco dei «provvedimenti di emergenza» nella conferenza stampa alla Casa Bianca. «Sono un presidente di guerra», dice, completando la metamorfosi politica. Un cambio di toni e di contenuti imposto dai terrificanti modelli matematici, dalle falle del sistema sanitario, dal rischio concreto di una devastante recessione, come annunciano i crolli ripetuti a Wall Street. Solo due spunti: senza interventi decisi il numero dei morti arriverebbe a 2,2 milioni tra giugno e luglio, mentre il tasso di disoccupazione potrebbe schizzare al 20%, come ha detto il Segretario al Tesoro Steven Mnuchin al Congresso. Di fatto sarebbe la fine della presidenza Trump. Ecco perché il leader americano è ormai impegnato in prima persona: un’ora di briefing in diretta con i reporter praticamente ogni giorno.
I focolai si accendono uno dopo l’altro nel Paese, e il contagio sembra sul punto di divampare nella Grande Mela. In serata si tirano le fila: 7.324 casi, di cui 2.382 solo nello Stato di New York. I morti sono 115. Casa Bianca, Tesoro e Senato stanno mettendo a punto il pacchetto economico. La parte più cospicua, 500 miliardi di dollari, sarà distribuita, si legge nella bozza preparata da Mnuchin, «ai singoli contribuenti» e sarà modulata in base al reddito e alle dimensioni del nucleo familiare. I versamenti saranno due: il 6 aprile e il 18 maggio. Quale sarà l’ammontare? I media americani scrivono: mille dollari. Trump ha precisato che «sarà un grande importo». Mnuchin ha fatto sapere che «la cifra sarà superiore a quella pubblicata dalla stampa». La logica, comunque, non è quella di un reddito di cittadinanza, ma piuttosto di un risarcimento per gli stipendi che andranno persi. Altri soldi potrebbero arrivare più avanti. I restanti 500 miliardi serviranno per garantire prestiti agevolati ai settori più colpiti: 50 miliardi alle compagnie aeree; 150 miliardi agli hotel, casinò, società di crociera; 300 miliardi alle piccole imprese. I numeri vengono tirati da una parte e dall’altra dai lobbisti in piena azione al Congresso.
Tutto questo, però, non basta per placare i mercati. Wall Street ha interrotto le contrattazioni per eccesso di ribasso, proprio mentre Trump spiegava la manovra economica. Poi l’indice Dow Jones si è inabissato, chiudendo con una perdita del 6,3%. Motivo? Mille miliardi sono pochi. Ce ne vorrebbero almeno il doppio, dicono gli investitori.