Nuovi divieti, ordinanze e soldati I governatori chiedono di più
La Lombardia: qui almeno 10 mila militari Il Veneto chiude i parchi e Roma il litorale. La Liguria vieta il passeggio. Il Piemonte: situazione drammatica
Nonostante il nuovo provvedimento del governo, Regioni, Comuni e Province restano ben lontane da quella richiesta di omogeneità che anche ieri è arrivata dall’esecutivo. C’è chi chiude i parchi e limita lo jogging ben prima del governo centrale, c’è la Lombardia che dice che i militari non bastano, che ne servono almeno 100 volte di più di quelli dispiegati, c’è l’emilia-romagna che si dota di un suo commissario per reperire materiale medico e mascherine, c’è la Liguria in cui il governatore Toti firma un’ordinanza molto più restrittiva di quella dell’esecutivo. E il sindaco di Milano chiede anche la chiusura delle tabaccherie: «Noi sindaci dicevamo di chiuderle, ci dispiace ma a mali estremi, estremi rimedi».
Il primo ad andare in ordine sparso è il Veneto, dove il governatore Luca Zaia firma un’ordinanza senza aspettare le decisioni di Roma: introduce misure ulteriori valide per ora fino al 3 aprile e chiude «parchi e giardini pubblici all’aperto». E ancora: «L’uso della bicicletta e lo spostamento a piedi nei centri urbani è soggetto alle limitazioni per le motivazioni ammesse dal Dpcm e con l’autodichiarazione. Per uscite legate ai bisogni degli animali la persona è obbligata a non superare i 200 metri dall’abitazione, con obbligo di controllo. Chiusi i negozi di generi alimentari nei giorni festivi».
E se la Lombardia ringrazia il prefetto per l’arrivo dei primi militari di Strade sicure, allo stesso tempo sia Fontana che l’assessore De Corato dicono che mancano almeno due zeri per le esigenza di tutta la Regione: insomma sono 114 i primi militari dispiegati, dovrebbero essere 10 mila circa per tutta la Lombardia. La sindaca di Roma Virginia Raggi annuncia di aver firmato un’ordinanza «per vietare l’accesso al litorale, quindi alle spiagge, alla pineta di Castel Fusano e a quella di Acqua
Rossa».
I primi soldati impiegati in Italia, dalla Sicilia a Milano, faranno controlli nelle stazioni, nelle strade ancora troppo trafficate, davanti ai supermercati; avranno la possibilità di eseguire posti di blocco, identificare persone e perquisirle, se necessario.
La richiesta delle istituzioni locali aumenta alla luce del numero crescente dei contagi, ma anche delle infrazioni, per cui si registra un nuovo record: sono stati quasi diecimila i denunciati nelle ultime 24 ore.
Il Piemonte fa una corsa sua e chiede che vengano impiegati anche i militari della «Brigata Sassari». Oltre tremila contagi e un numero di morti mai così alto dall’inizio dell’emergenza. Non vuole diventare un’altra Lombardia e, prima ancora delle decisioni del governo, anticipa la nuova stretta per ridurre la diffusione del virus: stop alle attività all’aria aperta e nuove modalità per fare la spesa e per i mercati, con i soldati impiegati nei controlli. «La situazione è drammatica, e nostre proiezioni ci dicono che in meno di tre giorni i casi di contagio in Piemonte raddoppieranno — scrive il presidente Alberto Cirio in una lettera al premier Conte — avvicinandosi al livello di saturazione della rete di terapia intensiva regionale».
La Liguria è la quinta regione in Italia per incidenza del coronavirus in rapporto alla
In Emilia-romagna La Regione si è dotata di un commissario per reperire materiale medico e mascherine
popolazione, «segno che lo sforzo che stiamo facendo è assoluto», dice il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti. «Pochi minuti fa ho firmato l’ordinanza che prevede ulteriori restrizioni per il nostro territorio. Da mezzanotte fino a tutta domenica, i sindaci decideranno in quali parti delle proprie città vietare la presenza e gli spostamenti delle persone. In queste aree saranno vietati il passaggio delle persone, le residue attività sportive, il passeggio dei propri animali».