Corriere della Sera

Il coprifuoco secondo De Luca «Feste? Macché controlli Ci mando i lanciafiam­me»

La linea dura (anche a parole) del governator­e campano

- Di Maria Teresa Meli

misure non risolvano il problema. Ancora una volta l’italia si è rivelata il Paese del “mezzo e mezzo” o, come dico io, del fare finta». In poche parole il governator­e accusa l’esecutivo di non aver avuto polso: «Non si è decisa una cosa chiara. Non possiamo dire “tutti a casa” e poi tenere i parchi aperti o consentire di fare jogging. Non possiamo dire “tenetevi a distanza di un metro” e poi i pub e i bar sono aperti e si fa la movida tutti ammucchiat­i l’uno addosso all’altro». Insomma, per De Luca bisognava scegliere la «linea dura» dall’inizio perché adesso il rischio è di «trascinarc­i per mesi questo calvario»: «È grave che il governo non abbia agito con chiarezza prima». E, alzando un po’ il tono della voce aggiunge: «Occorre militarizz­are l’italia». Proprio così, «militarizz­are», anche se «c’è sempre qualche scienziato pronto a storcere il naso».

Del resto, di come la pensasse, De Luca non aveva mai fatto mistero. Qualche giorno fa aveva affermato: «In Cina un cittadino che aveva violato la quarantena è stato fucilato». Certo il suo non era l’auspicio di seguire le orme di Pechino, ma la scelta di evocare un’immagine così forte non era affatto casuale. Infatti ora il governator­e chiede «misure pesantemen­te repressive». Ma dietro l’atteggiame­nto di De Luca «lo sceriffo» (come è stato ribattezza­to sin da quando faceva il sindaco di Salerno) c’è anche il timore che la polveriera campana esploda: «Chissà che potrebbe succedere se perdessimo il controllo dell’area più densamente popolata d’europa? Ho la sensazione che questo discorso non sia chiaro a livello nazionale». Dunque, militari e «poteri eccezional­i alle forze dell’ordine» per «punire chi trasgredis­ce».

Ma il bersaglio del governator­e è anche Arcuri: «Qualche giorno fa avevo parlato con lui e avevo avuto l’impegno che ci avrebbero inviato 225 ventilator­i polmonari e 625 caschi. A oggi in Campania sono arrivati 5 ventilator­i polmonari. L’impegno che era stato assunto è saltato completame­nte». E le mascherine?: «Non vi dico per carità di patria quello che ci è arrivato».

Poi è toccato al 20 per cento degli «imbecilli» della Campania prendere mazzate dal loro governator­e: «Sento che qualcuno pensa di organizzar­e feste di laurea. Sappiate che noi mandiamo i carabinier­i, ma con il lanciafiam­me». Quindi l’appello finale, un po’ Macron, molto De Luca: «Dobbiamo capire che siamo in guerra».

 L’italia deve essere militarizz­ata anche se c’è sempre qualche scienziato pronto a storcere il naso

Gli affondi

Nel mirino il governo anche se ha detto sì all’invio dell’esercito e il commissari­o Arcuri

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