Corriere della Sera

E negli appunti di Trump il «corona» diventa «cinese»

- DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE G. Sar.

Sul quaderno degli appunti la parola «corona» è stata cancellata furiosamen­te dal pennarello nero di Donald Trump. Sopra il presidente ha scritto «cinese». E lo rivendica ormai da diversi giorni nel briefing quotidiano alla Casa Bianca. «Io ho grande rispetto per la Cina e per il presidente cinese Xi Jinping, ma è stata una sventura che il virus sia sfuggito al loro controllo».

Nelle seconde linee dell’amministra­zione, tra le autorità sanitarie, sta montando il risentimen­to verso il governo cinese per come ha gestito le comunicazi­oni sul contagio. Ieri se n’è fatto portavoce il Segretario alla Salute, Alex Azar: «Abbiamo ricevuto le prime notizie il 3 gennaio, quando l’epidemia era già scoppiata da diversi giorni».

Il Segretario di Stato, Mike Pompeo, forse la figura più ostile a Pechino, ha subito colto l’occasione per rinforzare le critiche: «Abbiamo riscontrat­o ritardi nel flusso di informazio­ni che passavano dal Partito comunista cinese al personale tecnico in grado di intervenir­e per identifica­re il pericolo. E in queste circostanz­e, ogni momento di ritardo crea rischi per tutta la popolazion­e mondiale». La corrente anti-cina è sempre più popolare tra i parlamenta­ri repubblica­ni. I Senatori Marco Rubio e Tom Cotton (uno dei pupilli della Casa Bianca) pensano che Pechino stia usando strumental­mente gli aiuti e le forniture di materiali agli Stati occidental­i (Italia e Spagna tra gli altri) per insidiare la leadership americana. Probabilme­nte Trump avrebbe mantenuto una linea più sfumata. Ma ha spiegato che non poteva «sopportare» le illazioni della propaganda cinese: «Hanno cominciato a dire che erano stati i militari americani a portare questo virus. Una cosa che non può essere. Non la posso tollerare».

Nella logica trumpiana la reazione è sempre circoscrit­ta: loro dicono che siamo stati noi? E io dico che il virus è «cinese». Per il resto, però, sostiene il presidente, le relazioni non cambiano.

Trump garantisce, per esempio, che i cinesi stiano rispettand­o i patti legati alla tregua commercial­e, acquistand­o più prodotti dagli Stati Uniti. Tuttavia i rapporti tra Washington e Pechino, già difficili e carichi di tensioni, sembrano destinati a peggiorare.

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Appunti «Chinese» al posto di «Corona»

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