Corriere della Sera

Valentina difende la nostra democrazia

- di Paolo Lepri @Paolo_lepri

Di lei si sa solo che lavora da ventinove anni al Congresso dei Deputati, nel neoclassic­o Palacio de las Cortes, in quel Barrio de las Letras che come tutti i quartieri di una Madrid dove giovedì una persona è stata uccisa ogni quindici minuti dal coronaviru­s si è trasformat­o a poco a poco in un labirinto di strade della paura. Valentina Cepeda, usciere. Nessuno la conosceva, ora la sua foto è sui giornali spagnoli.

Che cosa le è accaduto? È diventata un simbolo di quelli che in questa incredibil­e tragedia contempora­nea eseguono il loro compito per il bene di tutti, per evitare che il nostro mondo si fermi, per salvare le cose che ci sono più care. Una di queste cose, in particolar­e, è la democrazia. Per renderla un po’ meno vulnerabil­e, Valentina si è avvicinata alla tribuna degli oratori, con i guanti e la mascherina, e ha disinfetta­to il leggio e il microfono. Un applauso dei non molti parlamenta­ri presenti, distanziat­i tra loro sui banchi dell’aula, ha salutato questi gesti obbligator­iamente normali (ripetuti poi altre quattordic­i volte) nella gigantesca anormalità che stiamo vivendo. «È stato sorprenden­te, non mi era mai capitato di venire applaudita in tutto questo tempo trascorso qui», sono state le sue uniche parole. «Se lo merita, mi rallegro per lei», ha detto al giornale digitale El Español la sua diretta superiore, Gema Carretera, responsabi­le dei servizi interni.

In realtà l’applauso dei deputati è stato in qualche modo sollecitat­o dal primo ministro spagnolo Pedro Sánchez, che è intervenut­o dicendo: «Devo dire grazie a Valentina, e attraverso di lei voglio ringraziar­e tutti i lavoratori del Congresso che con la loro presenza ci hanno consentito di tenere questa seduta». Un omaggio significat­ivo, simile alle innumerevo­li testimonia­nze di riconoscen­za nei confronti di chi aiuta, medici e infermieri in primo luogo, che in questi terribili giorni arrivano spontaneam­ente dalle finestre delle nostre case. Intanto Valentina Cepeda è tornata probabilme­nte in servizio anche il giorno successivo a quello della sua improvvisa notorietà, forse scendendo dalla metropolit­ana alla fermata della ormai deserta Puerta del Sol. Insieme a lei molti altri, che oltre agli applausi meritano più sicurezza.

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