Corriere della Sera

Una casa da riorganizz­are Il nostro cielo in una stanza

La scrivania, la cucina, la palestrina, la poltrona: una nuova «relazione»

- Silvia Nani

I

mprovvisam­ente, ci si ritrova chiusi tra le mura domestiche. Una dimensione mai sperimenta­ta prima, che ci fa guardare con occhi diversi alle cose di sempre. Arredi da riscoprire o riconverti­re, una stanza dove passare più tempo o trasformar­e per altri usi. Siamo andati a trovare (virtualmen­te) quattro personaggi creativi che ci hanno raccontato la seconda vita delle loro case in tempi di emergenza.

L’ufficio da salotto

Immaginare e disegnare. Studiare nuovi materiali e colori: il lavoro da designer. Cristina Celestino si è trovata a doverlo riorganizz­are nei pressi del divano. Per l’esattezza, sul tavolo da pranzo anni ’40 del soggiorno. «L’avevo già usato per riunioni, mai però come scrivania», racconta. Oggi, accanto al pc, ci sono mazzette di tessuti, campioni di legni, libri e l’immancabil­e lampada. «Appena è scattato il lock down sono andata nel mio studio a recuperare i campioni di materiali su cui sto lavorando e i libri, che mi servono nei progetti appena avviati», spiega. Tutto è a portata di mano, in convivenza con quello che sul tavolo c’è di solito: «Un vassoio pieno di modellini e prototipi di arredi (era il centrotavo­la) e la lampada anni ’50. Ora utilissima». Un contesto piacevole, ma forse non basta: «Essere creativi in questo frangente è difficile. E poi mi mancano i miei collaborat­ori». A eccezione della figlia, che lo è quasi diventata, condividen­do questa nuova scrivania.

Finalmente ai fornelli

Dai viaggi per l’italia in cerca delle realtà agroalimen­tari per il suo programma, alla riscoperta della cucina di casa. Daniela Ferolla, conduttric­e tv, ha approfitta­to di questo riposo forzato per tornare ad alimentare la passione per i fornelli. «È una dimensione nuova. Sono sempre in viaggio e mai mi capita di stare giorni interi a casa. Così ho colto l’occasione di rispolvera­re i piatti della mia infanzia, laboriosi, che non riesco mai a preparare», racconta dalla sua ben attrezzata cucina. In bella vista ci sono l’estrattore, la macchina per il pane («Sto sperimenta­ndo le farine integrali. E a breve mi cimenterò nella pizza»), l’impastatri­ce: «Essendo golosa, cerco di evitare di preparare dolci». Unica eccezione, le crostate: «Così uso le marmellate di mia sorella, dal Cilento, la nostra terra: portano in cucina i ricordi della mia infanzia». Per (irrinuncia­bili) ricette dell’affetto.

Corsa nel soggiorno

Ogni giorno due allenament­i, alla mattina presto e alla sera, in palestra. Così lo stilista Massimo Giorgetti, ai primi segnali di chiusure, ha deciso di attrezzars­i per proseguire tra le pareti di casa: «Avevo già tappetino e pesi, per cui ho ordinato online un tapis roulant. Arrivato proprio tre giorni fa», racconta. Un attrezzo che gli ha fatto riconsider­are il soggiorno: «Ho solo spostato un po’ il divano e l’ho sistemato davanti alla finestra, con una luce ideale». Alla mattina attività a corpo libero, all’imbrunire yoga, dopo pranzo i pesi: «Ho scoperto la bellezza di potermi allenare durante tutta la giornata», rivela. «Correre nel soggiorno di casa è una sensazione bellissima: mi libera dallo stress», spiega. «Il momento è complicato. E la ginnastica aiuta». Con un altro aspetto positivo: «Finalmente riesco a godermi la casa: non mi capita mai. Sto scoprendol­a con altri occhi. Per la prima volta, senza frenesia».

La poltrona ritrovata

Il panorama di Napoli è alle spalle. «Altrimenti non potrei concentrar­mi a leggere», dice lo scrittore Maurizio de Giovanni, seduto in poltrona. La scrivania è lì vicino, ma questi giorni di isolamento sono dedicati alla lettura. «Ho una vita estrofless­a, tra presentazi­oni e festival. In casa, invece, la dimensione è solo lavorativa: scrivo e, se leggo, è per ispirazion­e», spiega. Libri di evasione, solo in vacanza. In questi giorni è diverso: «Ho recuperato la mia “postazione da lettura”: prima guardavo la poltrona come un sogno, ora è diventata il mio luogo quotidiano». Solida struttura in legno, cuscini in pelle nera: «Mi accompagna dalla mia prima casa, fine anni ’80. E mi piace sempre, soprattutt­o per i due braccioli a tavolino: ci appoggio la tazzina di caffè. Senza, non riesco a leggere». Un tempo sospeso come questo, che cosa lascerà al de Giovanni scrittore? «Un senso di privazione delle certezze, ma anche la riconquist­a di una dimensione individual­e e il piacere ritrovato per le cose ovvie. Niente però da raccontare. Rimarrà solo un’esperienza».

Il tavolo da pranzo anni ‘40 ora è la mia affollata piattaform­a di lavoro

Cristina Celestino

L’estrattore, la macchina per il pane: ritrovo la voglia di sperimenta­re

Daniela Ferolla

Ho preso online il tapis roulant Mi godo la casa facendo molto sport

Massimo Giorgetti

Recuperata la postazione di lettura.

E i braccioli sono ideali per il caffé

Maurizio de Giovanni

 ??  ?? Lo scrittore Maurizio de Giovanni, nella sua casa a Napoli, con la poltrona da lettura dai braccioli a tavolino, perfetti per appoggiare la tazzina di caffè
Lo scrittore Maurizio de Giovanni, nella sua casa a Napoli, con la poltrona da lettura dai braccioli a tavolino, perfetti per appoggiare la tazzina di caffè
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Massimo Giorgetti, fondatore del marchio MSGM, durante un momento di workout sul suo tapis roulant domestico
Lo stilista Massimo Giorgetti, fondatore del marchio MSGM, durante un momento di workout sul suo tapis roulant domestico
 ??  ?? La designer Cristina Celestino, al lavoro sul suo tavolo da pranzo anni ‘40, ora diventato scrivania (foto Duilio Piaggesi/ Fotogramma)
La designer Cristina Celestino, al lavoro sul suo tavolo da pranzo anni ‘40, ora diventato scrivania (foto Duilio Piaggesi/ Fotogramma)
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Il volto tv Daniela Ferolla, conduttric­e su Rai 1 del programma Linea Verde Life, mentre si dedica alle sue ricette preferite nella cucina di casa

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