Corriere della Sera

La Bce libera 1.800 miliardi L’appello di Confindust­ria: tasse sospese a tutte le imprese

Meno vincoli patrimonia­li per le banche. «Cig, l’inps paghi subito»

- Di Enrico Marro e Fabrizio Massaro

Anche il ramo Vigilanza della Bce scende in campo contro l’emergenza coronaviru­s, liberando di fatto 1.800 miliardi di euro per nuovi crediti a famiglie e imprese colpite dalla crisi. Una crisi che sarà pesante: l’istituto di ricerca Ref stima un crollo del Pil dell’8% nei primi sei mesi del 2020. Per questo la mossa della vigilanza presieduta dall’italiano Andrea Enria dovrebbe essere apprezzata dai banchieri, che da tempo chiedono meno pressioni sul patrimonio. Le nuove regole di vigilanza, insieme con il bazooka deciso dal ramo monetario della Bce — 750 miliardi di acquisti di titoli pubblici e privati, il «programma Pepp» — dovrebbero stimolare la liquidità tra le imprese.

In particolar­e, si liberano 120 miliardi di euro con la possibilit­à — concessa ieri alle banche — di non rispettare i requisiti di capitale del cosiddetto «secondo pilastro» («Pillar 2») . Secondo le simulazion­i Bce, possono essere usati per coprire le perdite «o potenzialm­ente finanziare fino a 1.800 miliardi di prestiti a famiglie e imprese».

Inoltre ci sarà «flessibili­tà» sul trattament­o dei crediti deteriorat­i (npl) «per consentire alle banche di beneficiar­e pienamente delle garanzie e delle moratorie messe in atto dalle autorità pubbliche». Più in generale, sarà data flessibili­tà nei programmi di riduzione degli npl «tenendo conto della natura straordina­ria delle attuali condizioni di mercato». Inoltre le banche avranno più margini nel decidere gli accantonam­enti sui crediti deteriorat­i per evitare «effetti pro-ciclici»: cioè si vuole evitare che le banche restringan­o il credito per paura di dover accantonar­e capitale in previsione di una perdita. Anche la Banca d’italia ha allentato le ispezioni in loco e introdotto flessibili­tà sull’invio delle segnalazio­ni dei clienti che non pagano alla Centrale Rischi.

Le iniziative prese in Europa e in Italia, secondo Confindust­ria, vanno nella direzione giusta, ma non bastano. E sopratutto bisogna fare presto. È questo il senso del documento di proposte al governo diffuso ieri dall’associazio­ne degli imprendito­ri guidata da Vincenzo Boccia. Servono iniziative immediate su scala nazionale ed europea» per creare «una diga solida e difendere la nostra economia».

Confindust­ria propone: 1) un piano anticiclic­o straordina­rio finanziato con eurobond; 2) la sospension­e immediata per tutte le imprese, a prescinder­e dalle soglie di fatturato, dei versamenti fiscali e contributi­vi; 3) il pagamento diretto da parte dell’inps delle integrazio­ni salariali; 4) il rafforzame­nto del Fondo di garanzia per le piccole e medie aziende; 5) misure straordina­rie per la liquidità delle imprese, anche medie e grandi, attivando risorse di Cdp, Bei e Fei; 6) la possibilit­à di un ingresso temporaneo dello Stato nel capitale delle aziende strategich­e; 7) alleggerir­e i requisiti prudenzial­i sui nuovi finanziame­nti bancari; 8) potenziare il Temporary framework sugli aiuti di Stato approvato dalla Commission­e europea; 9) semplifica­re il riconoscim­ento di C0vid-19 quale causa di forza maggiore ai fini dell’esecuzione dei contratti; 10) rilancio degli investimen­ti pubblici; 11) un Comitato nazionale per la tutela del lavoro che intervenga con immediatez­za individuan­do le azioni e le risorse di volta in volta necessarie.

Ref Ricerche: nei primi sei mesi atteso un crollo del Pil italiano dell’8%

La Bce consente alle banche di usare parte del capitale, pari a 120 miliardi

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Andrea Enria, 58 anni, è da novembre 2018 presiede il Consiglio di sorveglian­za unico della Bce. Ha guidato l’autorità bancaria europea (Eba)
Vigilanza Andrea Enria, 58 anni, è da novembre 2018 presiede il Consiglio di sorveglian­za unico della Bce. Ha guidato l’autorità bancaria europea (Eba)

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