Più export e hi tech per Elica, la spinta welfare
Il gruppo di Fabriano, 480 milioni di fatturato: nell’assicurazione colf, baby-sitter e spesa a casa
Smart working, revisione degli spazi e dei processi in fabbrica e avvio di nuovi programmi di welfare. Sono alcune delle iniziative adottate da Elica, la multinazionale di Fabriano specializzata in cappe aspiranti, per fronteggiare l’emergenza coronavirus. «Nel malaugurato caso di un ricovero in ospedale di uno dei nostri dipendenti, abbiamo introdotto una copertura assicurativa che consente di avere non solo un’indennità economica, ma anche una collaboratrice domestica a disposizione, una babysitter, la consegna della spesa a casa» racconta l’amministratore delegato. Laureato in Fisica con un MBA a Stanford, Mauro Sacchetto, 60 anni, è a capo dell’azienda da meno di un anno. Il gruppo, vincitore del Compasso d’oro, sotto la sua guida si sta sempre più affermando sui mercati esteri, da cui proviene una fetta importante del fatturato. Con ricavi a 480 milioni di euro, in crescita dell’1,6% rispetto all’esercizio 2018, il 2019 ha visto un progresso dell’ebitda del 12,7%. «Siamo leader in Europa, ma il nostro mercato è il mondo. In Francia abbiamo quote di mercato maggiori che in Italia e siamo presenti in modo capillare anche in Germania».
Nel prossimo piano triennale il gruppo punta a coprire nuovi mercati, covid-19 permettendo. «Ci concentreremo in Usa e Cina dove siamo presenti con una fabbrica e un marchio cinese. E stiamo lavorando per sbarcare a Shangai, Shenzen e Hong Kong». «Assistiamo a due trend — continua Sacchetto — il primo, legato alla diffusione dell’internet delle cose e degli home appliances, quindi cappe e piani cottura capaci di comunicare con il resto della casa. Il secondo legato all’abitazione. Una volta le cucine erano un luogo chiuso, ora sono un elemento centrale della casa».