La Sanremo si vince in salotto
Nel giorno della classica saltata, ecco la nuova frontiera: in 1.500 contro lo Squalo
Niente carosello di maglie colorate oggi al Castello Sforzesco, niente grigliate di tifosi sul Passo del Turchino, niente folla sui muretti del Poggio ad aspettare il passaggio del gruppo per decifrare le facce e soprattutto le gambe degli aspiranti vincitori, lungo la salitella più esaltante del ciclismo mondiale. Come nel 1916, nel 1944 e nel 1945, al posto della Milano-sanremo ci sarà il vuoto: quarto stop in 113 anni di storia (nella prima edizione del 1907 vinse il leggendario Petit-breton) per la Classicissima di Primavera, uno dei cinque «monumenti» del ciclismo mondiale, rimandata a tempi più sani come le sorelle Fiandre, Roubaix e Liegi.
Oggi però la Sanremo sarà protagonista di un esperimento che farà rabbrividire qualche purista ma avrebbe eccitato i protagonisti del ciclismo eroico, abituati a corse dove la fantasia la faceva da protagonista. A partire dalle 11 e fino alle 17, la porzione più spettacolare della gara, i 57 chilometri tra Alassio e via Roma a Sanremo, diventeranno terreno di una sfida virtuale (ma con fatica e sudore reali) tra almeno 1.500 ciclisti e un pugno di agguerriti campioni, tra cui Vincenzo Nibali, che nel 2018 ha compiuto qui una delle sue imprese più grandi.
L’entrata degli egames nell’orbita dei Giochi Olimpici ha fatto storcere molti nasi, ma il Virtual Cycling è altra cosa. «Ho già caricato il percorso sul computer di bordo — ha spiegato ieri Nibali, in conferenza stampa dal salotto della casa di Lugano — e montato la bicicletta sui rulli. Amo la Sanremo, sono pronto alla sfida». Ingredienti base per aderire alla proposta di Rcs Sport e Garmin: due metri quadrati di spazio libero (meglio se ben areati), una bicicletta, un rullo (ora si chiama smart trainer) a cui fissarla, un computerino di bordo di ultima generazione e uno smartphone/tablet su cui godersi lo spettacolo.
Pronti, via: i rulli e il computer registrano implacabili i valori delle pedalate di ciascuno e li trasformano in distacchi o vantaggi dagli altri partecipanti sullo schermo del telefono dove scorrono nel display i Capi (Mele, Cervo, Berta), la Cipressa e, a 7 chilometri dal traguardo, il leggendario Poggio. Se la strada si inclina verso l’alto la pedalata si indurisce, se declina si fa più agile. Se Nibali si alza sui pedali e scatta, chi ce la fa (auguri)
Computer di bordo Nibali: «Ho caricato il percorso sul computer di bordo: amo la Sanremo anche così»
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