In Lombardia migliorano i numeri dei ricoverati Ansia su Marche e Piemonte, cauto ottimismo per il Sud
Guariti a quota 894, più che raddoppiati rispetto a lunedì. Ma aumentano i morti: ieri sono stati 743 Nelle tre regioni più colpite l’incremento di positivi adesso è contenuto: a Milano 121 in più Da «sorvegliare» anche Toscana e Friuli-venezia Giulia. L’
e Urbino nei primi tre giorni ha avuto un’impennata anche del 50% dei contagiati. Poi per una decina di giorni si è attestata sul 10%. Ora da due giorni la crescita si è attestata sotto l’8%. La fase acuta sembra superata, anche se ci aspettano altri dieci giorni con percentuali tra il 3 e il 6». Il vero timore è che i contagi si spostino da Pesaro verso Ancona e ancora più sud. «Preoccupa sopratutto Macerata, che continua ad avere crescite consistenti, dal 14 al 20%».
Le Marche, all’inizio della diffusione, sono partite con una media di 300 tamponi al giorno e ora, da 5-6 giorni, hanno raddoppiato, passando a 600 test. Ma il vero dato positivo della giornata è la diminuzione dei ricoveri: «Per la prima volta — spiega Pompili — c’è stato un calo: meno 20 ricoveri». Se tutto va bene, dice l’epidemiologo, la struttura da 100 posti in costruzione
L’incognita
Nel Mezzogiorno resta l’incognita degli effetti dell’arrivo di migliaia di persone dal Nord
potrebbe non essere neanche necessaria: «Ma la cautela non è mai troppa e i focolai si possono riaccendere».
Il Centro-sud
Per ora, non sembra esserci un’allarmante crescita di casi nel Centro-sud, ma tutti invitano alla prudenza, perché l’onda dei contagi è rallentata di almeno una settimana rispetto al Nord. Ieri si è registrata una crescita contenuta dei nuovi casi: 188 malati in più nel Lazio, 125 in Sicilia, 99 in Puglia e 75 in Campania. «L’italia resta tagliata in due — spiega Michele Conversano, direttore del Dipartimento di prevenzione e del servizio di igiene e sanità pubblica di Taranto —. Per una volta a vantaggio del Sud. Certo, dovremo capire la ripercussione dell’arrivo di migliaia di pesone, dopo il 7 marzo. Molte di loro potrebbero essersi infettate durante il viaggio».
«Non si registrano crescite esponenziali», conferma D’ancona: «Nei prossimi giorni ci si aspetta una diminuzione dei casi sostanzialmente omogenea, considerando che ormai le misure sono state applicate a livello nazionale». I nuovi casi potrebbero spiegarsi così: «Potrebbero essere l’effetto del contagio di persone che si sono ammalate una settimana fa. Quindi, essendosi ridotti gli scambi sociali, potrebbe trattarsi di casi di trasmissione in famiglia».