Corriere della Sera

In Lombardia migliorano i numeri dei ricoverati Ansia su Marche e Piemonte, cauto ottimismo per il Sud

Guariti a quota 894, più che raddoppiat­i rispetto a lunedì. Ma aumentano i morti: ieri sono stati 743 Nelle tre regioni più colpite l’incremento di positivi adesso è contenuto: a Milano 121 in più Da «sorvegliar­e» anche Toscana e Friuli-venezia Giulia. L’

- Alessandro Trocino

e Urbino nei primi tre giorni ha avuto un’impennata anche del 50% dei contagiati. Poi per una decina di giorni si è attestata sul 10%. Ora da due giorni la crescita si è attestata sotto l’8%. La fase acuta sembra superata, anche se ci aspettano altri dieci giorni con percentual­i tra il 3 e il 6». Il vero timore è che i contagi si spostino da Pesaro verso Ancona e ancora più sud. «Preoccupa sopratutto Macerata, che continua ad avere crescite consistent­i, dal 14 al 20%».

Le Marche, all’inizio della diffusione, sono partite con una media di 300 tamponi al giorno e ora, da 5-6 giorni, hanno raddoppiat­o, passando a 600 test. Ma il vero dato positivo della giornata è la diminuzion­e dei ricoveri: «Per la prima volta — spiega Pompili — c’è stato un calo: meno 20 ricoveri». Se tutto va bene, dice l’epidemiolo­go, la struttura da 100 posti in costruzion­e

L’incognita

Nel Mezzogiorn­o resta l’incognita degli effetti dell’arrivo di migliaia di persone dal Nord

potrebbe non essere neanche necessaria: «Ma la cautela non è mai troppa e i focolai si possono riaccender­e».

Il Centro-sud

Per ora, non sembra esserci un’allarmante crescita di casi nel Centro-sud, ma tutti invitano alla prudenza, perché l’onda dei contagi è rallentata di almeno una settimana rispetto al Nord. Ieri si è registrata una crescita contenuta dei nuovi casi: 188 malati in più nel Lazio, 125 in Sicilia, 99 in Puglia e 75 in Campania. «L’italia resta tagliata in due — spiega Michele Conversano, direttore del Dipartimen­to di prevenzion­e e del servizio di igiene e sanità pubblica di Taranto —. Per una volta a vantaggio del Sud. Certo, dovremo capire la ripercussi­one dell’arrivo di migliaia di pesone, dopo il 7 marzo. Molte di loro potrebbero essersi infettate durante il viaggio».

«Non si registrano crescite esponenzia­li», conferma D’ancona: «Nei prossimi giorni ci si aspetta una diminuzion­e dei casi sostanzial­mente omogenea, consideran­do che ormai le misure sono state applicate a livello nazionale». I nuovi casi potrebbero spiegarsi così: «Potrebbero essere l’effetto del contagio di persone che si sono ammalate una settimana fa. Quindi, essendosi ridotti gli scambi sociali, potrebbe trattarsi di casi di trasmissio­ne in famiglia».

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