Eurogruppo, scontro sui 100 miliardi di aiuti all’italia
BRUXELLES L’eurogruppo in teleconferenza non è riuscito a superare le divisioni sui maxi fondi Ue necessari all’italia e agli altri Paesi più colpiti dal Coronavirus. Non è stato possibile concordare il comunicato comune e il presidente portoghese dell’organismo dei 19 ministri finanziari Mario Centeno ha così rinviato la ricerca di un compromesso al Consiglio dei capi di Stato e di governo di domani. Olanda, Germania, Austria e Finlandia, pur condividendo la linea di «fare tutto il possibile», hanno frenato sugli importi e chiesto una «adeguata condizionalità» sui prestiti Ue. Il ministro dell’economia Roberto Gualtieri ha risposto con la linea dura, insieme a Francia e Spagna, sollecitando anche un ricorso alla Bei. Il ministro francese Bruno Le Maire ha ribadito che il suo Paese è a favore di interventi Ue «in modo semplice e senza fissare condizioni penalizzanti». La Germania, partita con 550 miliardi di liquidità, intenderebbe superare i mille miliardi con garanzie pubbliche. La Francia ha previsto 300 miliardi e in più chiede aiuti Ue. L’italia è ferma a 25 miliardi, più circa 11 di fondi Ue. Pertanto, secondo fonti interne al governo, punta a misure Ue “ambiziose” con inclusa una linea di credito da 100/150 miliardi. Italia, Francia, Spagna e Portogallo vorrebbero poi rimborsare a 30/ 50 anni e senza altre condizioni.