Corriere della Sera

L’OPPOSIZION­E

La leader di FDI Meloni: «Terminata questa fase non si potrà continuare con la melassa I cittadini dovranno scegliere a chi affidarsi»

- (Ansa)

essere perfino la conferenza dei capigruppo, magari allargata — dove si possa fare il punto, nella quotidiani­tà».

Ma quando ci sarà da ricostruir­e l‘italia, può servire un governo di tutti?

«L’emergenza è una cosa, l’ordinario è altro. La ricostruzi­one e il rilancio del Paese non sarà questione di mesi, ma di qualche anno. E io penso che, superata questa prima fase terribile, non si potrà continuare con la melassa, perché si tornerà alla politica, alle diverse visioni che andranno confrontat­e e illustrate ai cittadini che poi dovranno scegliere e dare a chi governerà un mandato lungo, stabile, certo, di cinque anni».

Quindi bisognerà tornare al voto in tempi medi. Ma intanto il Parlamento è aperto.

«Sì ma si convoca una volta a settimana praticamen­te solo per dare comunicazi­oni. L’unica cosa che ha concesso davvero e sempre Conte è stata l’informazio­ne, la comunicazi­one, anche di cose che non aveva ancora fatto, come si è visto sabato notte su Facebook per un decreto che ancora non c’era…».

Il governo vi chiede responsabi­lità, il capo dello Stato auspica che si remi tutti dalla stessa parte…

«Ma il mio partito della responsabi­lità e della disponibil­ità ha fatto una bandiera! Siamo noi ad aver chiesto da tempo il lockdown totale, noi ad aver insistito per alzare da 6 a 30 miliardi i primi interventi economici, noi a proporre una legge per l’estensione del golden power dello Stato su società strategich­e, noi a suggerire misure a tutela dei disabili, premi a chi è costretto a lavorare, tutte cose che alla fine il governo ha recepito».

Quindi vi ascoltano?

«Diciamo che poi le nostre idee sono un po’ modulate a loro piacimento. Nell’incontro di lunedì Conte ci ha detto che possiamo fare emendament­i ma solo a saldi invariati. Quindi non possiamo incidere davvero: non posso dire cosa penso del primo decreto se non mi si dice quali e quanti saranno i prossimi decreti, con quale impegno di spesa e con quale visione. Che poi l’interesse maggiore a condivider­e il peso oggi dovrebbe essere loro…».

Perché?

«Lo dico con massimo senso di responsabi­lità, siamo in emergenza, il momento è drammatico, certe scelte sono comprensib­ili. Ma noi stiamo pesantemen­te limitando le libertà personali dei cittadini con dei decreti del presidente del Consiglio dei ministri. Quantomeno è un precedente molto delicato, potenzialm­ente anche pericoloso: non è meglio avere condivisio­ne, appoggio del Parlamento quando si compiono scelte così gravi?».

Cosa non condividet­e oggi?

«C’è un problema di comunicazi­one e uno di visione. Non si può chiamare Cura Italia un decreto che è un mero cerotto, non si può mettere ansia alla gente parlando a mezzanotte. E non si può rischiare la desertific­azione del sistema produttivo non dando prospettiv­e chiare agli imprendito­ri, non premiando chi invece di chiudere resiste. Di questi temi vogliamo parlare, questi problemi vogliamo aiutare a risolvere. Se ci mettono in condizione di farlo».

 ??  ?? Palazzo Chigi Antonio Tajani, 66 anni, vicepresid­ente di Forza Italia, Giorgia Meloni, 43, leader di Fratelli d’italia, e Matteo Salvini, 47, leader della Lega, lunedì sera dopo l’incontro con il premier Conte
Palazzo Chigi Antonio Tajani, 66 anni, vicepresid­ente di Forza Italia, Giorgia Meloni, 43, leader di Fratelli d’italia, e Matteo Salvini, 47, leader della Lega, lunedì sera dopo l’incontro con il premier Conte

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy