Corriere della Sera

«Sono finito sulla tv cinese In città c’è chi si è offeso»

«Barbecue e falsi podisti, il mio video ha fatto boom»

- Emanuele Buzzi F.C.

«NMassimili­ano Presciutti, 48 anni, sindaco dem di Gualdo Tadino (Pg), ha attaccato chi non resta a casa

on me lo ha ordinato il medico di candidarmi, il mio lavoro lo devo portare avanti cercando come posso di rendermi utile per la mia comunità»: Massimilia­no Presciutti, sindaco dem al secondo mandato di Gualdo Tadino (Perugia) è finito anche sui media cinesi per un video-sfogo nei confronti di chi elude i divieti e non resta in casa. Un’attenzione che, ammette, lo ha sorpreso: «Quello sfogo —racconta — non era preparato, mi è venuto naturale». Durante questi giorni drammatici al municipio arrivano molte telefonate: «C’è chi mi dice di vedere al supermerca­to le stesse persone cinque volte al giorno». Il sindaco Presciutti vive in campagna e non si dà pace «quando vedo la via per tornare a casa affollata, come se fosse il centro di Riccione in piena estate». Da qui l’idea di quelle «strigliate» in video a qualche cittadino che non rispetta le raccomanda­zioni: «Bisogna far capire alle persone che più lo sforzo è collettivo e prima finiscono i sacrifici». Se dovesse quindi trovare qualcuno in giro senza validi motivi Presciutti si dice pronto a replicare la scena di quel video «ma spero che non ce ne sia bisogno. Qui in città qualcuno si è offeso, ma ripeto siamo in guerra. Io sono fatto così, questo è il mio carattere. Vivo questa emergenza in prima persona». Per i prossimi giorni il sindaco promette di non allentare la presa: «Non sono uno sceriffo, ho fatto pure servizio civile, ma in certi casi è necessario il rigore assoluto».

d Lo sfogo contro chi elude i divieti non era preparato Qualcuno in paese se l’è presa ma io sono fatto così

d Qui vivono mille rumeni A Bucarest mi hanno preso come una star, le loro television­i mi chiamano

Non avrebbe mai immaginato di ricevere «centomila messaggi» di sostegno per avere tuonato via social contro i falsi podisti del suo paese. Ma il sindaco di Delia Gianfilipp­o Bancheri è stupito soprattutt­o da quelli che arrivano dalla Romania, dalla Turchia, da altri Paesi dove la sfuriata contro gli improvvisa­ti ginnasti di questo paesino della provincia di Caltanisse­tta è diventata un modello internazio­nale. Racconta il sindaco che impone a tutti di starsene a casa «e senza organizzar­e barbecue collettivi»: «Mi ha chiamato perfino il sindaco di Ventimigli­a, dalla Liguria, lì a due passi dalla Francia. E poi tanti altri da centri piccoli e grandi del Nord. Contenti perché col mio messaggio hanno bloccato i falsi corridori dei loro paesi. A Delia saranno stati una trentina i furbetti a fingere di fare la corsetta per uscire, ma fermando loro ho scoperto di averne rimandati a casa migliaia». No, Bancheri giura di non avercela con i salutisti: «Tutt’altro. Sono io un podista. I miei dieci chilometri al giorno non me li toglie nessuno. Ma adesso me li tolgo da solo e resto dentro. Appunto, offro il mio esempio per questo sacrificio che si impone ovunque. Anche a Bucarest e nelle altre città della Romania dove mi hanno preso per una star. Mi chiamano dalle loro tv, come mi confermano i mille rumeni che stanno a Delia. Grandi lavoratori impegnati nelle campagne. Adesso bloccati a casa da dove arrivano i messaggi di maggiore sostegno».

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Corse Gianfilipp­o Bancheri, 39 anni, sindaco di centrosini­stra di Delia (Caltanisse­tta), ha criticato i falsi podisti
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In casa

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