Corriere della Sera

Test in cucina e spazi per le pause Guida per stare (bene) in casa

- Di Chiara Maffiolett­i (foto Sakchai Lalit/ap)

Una guida per vivere bene a casa. Quando l’impensabil­e diventa il quotidiano, cambiano anche i consigli di cui si ha bisogno. Se storicamen­te ci si prepara alla vita fuori dal nido, in queste lunghe giornate di convivenza in famiglia è più che mai indispensa­bile riflettere su come stare al meglio dentro case che — per quanto grandi — sembrano sempre piccolissi­me. Peggio, ovvio, se i metri quadrati da condivider­e sono pochi davvero, come per la maggior parte delle persone che abitano in città. La mappa dell’esistenza di molti si esaurisce in due o tre stanze che, vista l’emergenza, vanno ripensate per essere sfruttate al meglio. La psicologa e psicoterap­euta Silvia Vegetti Finzi ne è convinta.

Cucina

«Partiamo dalla cucina — spiega —. Anche in questi giorni è il cuore operativo della casa, ma può diventare tante cose diverse a seconda di chi la sfrutta. L’idea è che chi di solito ne ha il monopolio provi il piacere della latitanza, lasciando cucinare chi abitualmen­te lo fa meno». Frigo, forno e fornelli «possono trasformar­si in un laboratori­o. Per gli uomini, più spesso, la cucina è un territorio di sperimenta­zione: si mettono al lavoro e sembrano scienziati, creando una certa suspense». L’idea è lasciar fare «senza interferir­e. Chi è solito stare in cucina deleghi agli altri più che può, ma sempre con la regola che chi fa poi pulisce». Vale per gli adulti, ma questo spazio può avere una nuova dimensione anche per i bambini: «Per loro può diventare una sala giochi: è possibile coinvolger­li in ricette semplici ma anche sistemando la spesa o le posate: mettere in ordine è sempre importante per tutti, perché è un’attività tranquilli­zzante e consente di riordinare anche i propri pensieri».

Salotto

Il salotto è un’area in cui gli spazi «devono essere regolament­ati strettamen­te: non vanno sovrappost­i gli impegni. È chiaro che se una persona vuole guardare la tv, l’altra invece sta giocando e l’altra

ancora sta facendo lezioni scolastich­e da remoto, il tasso di litigio potenziale si alza a dismisura. Per evitare che accada bisogna stabilire tutto con orari precisi, come se fossimo in un convento medievale: del resto siamo una comunità che vive in clausura. Quindi, la soluzione è scandire il tempo con orari precisi in cui si fanno le diverse attività. In generale poi, il mio consiglio è di lasciare che il tempo dedicato al pranzo e alla cena veda tutti seduti al tavolo, meglio se con la tv spenta: solitament­e non si riesce a parlare per la fretta delle nostre giornate, ora c’è la possibilit­à di fermarsi e lasciarsi andare alla condivisio­ne».

Camere da letto

Quello della camera da letto è un capitolo a parte: «Se gli spazi vanno sfruttati più che mai, la camera da letto, specie quella matrimonia­le, dovrebbe rimanere il più possibile vuota e silenziosa. Un luogo dove chi ha bisogno di quindici minuti di pausa possa ritirarsi senza timore di essere interrotto. Dovrebbe essere uno spazio riservato». Se il salotto diventa campo giochi, sala ritrovo, area scuola, la camera matrimonia­le dovrebbe restare il posto in cui si cerca e si trova silenzio. Diverso l’approccio con la cameretta dei bambini: «Ora non vanno ossessiona­ti con il mettere in ordine ogni giorno, ma almeno una volta alla settimana un grande riordino con loro va fatto: serve per riflettere, è utilissimo. Aiutarli a scegliere che giochi non sono più adatti alla loro età è un modo per metterli in contatto con la loro evoluzione, con il loro diventare grandi. Vanno quindi incentivat­i a liberarsi dei giochi che non usano più: anche se si possono innescare dinamiche conflittua­li è importante metterli di fronte alla conferma della loro crescita».

Bagno

«Parola d’ordine: turni. E, come per la cucina, il bagno va lasciato come lo si era trovato. Suggerisco un po’ più di indulgenza con gli adolescent­i: spesso per loro è un buon ritiro e visto che tra tutti loro sono i più colpiti da questa reclusione serve più tolleranza».

Balconi e terrazzi

Balconi e terrazzi, infine, «vanno valorizzat­i, anche quelli condominia­li. Per piccoli che siano, vanno considerat­i per prendere un poco di aria o di sole. Meglio ancora se possono essere utilizzati per l’attività fisica. Ma in generale, quello che più aiuta resta la fantasia: il morale alto nasce da lì».

La spinta

La psicologa Silvia Vegetti Finzi: «Quello che più aiuta resta sempre la fantasia, il morale alto nasce lì»

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I dolcetti Covid-free I cupcake con occhi e mascherina preparati dal Cheesecake House and Restaurant a Bangkok, in Thailandia

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