Corriere della Sera

Ho il diritto di avere paura

- Giorgia (testo raccolto da Giusi Fasano)

Mi chiamo Giorgia Benusiglio, da cinque giorni ho la febbre a 38, una tosse che mi tormenta, non riesco quasi a parlare, non mangio più niente di solido e comincio a respirare a fatica. Ho chiesto inutilment­e di fare il tampone quindi non so se sono positiva o no. Ma una cosa la so: ho paura, e me ne vanto. Ho il diritto di avere paura e so che la paura può salvare la vita perché accende campanelli di allarme, ti mostra i rischi, ti rende consapevol­e delle conseguenz­e di fare o non fare.

Questo virus arrivato nelle nostre case è democratic­o perché è un pericolo per tutti allo stesso modo. Ma è anche selettivo, perché resistergl­i non è la stessa cosa se ti arriva addosso e sei giovane e atletico o se hai un fisico già fragile per qualche ragione. Io faccio parte del secondo gruppo: fisico fragile, anche se ho 37 anni.

Ho sbagliato quand’ero una ragazzina, più di 20 anni fa. Ho mandato giù una mezza pasticca di ecstasy e ho detto addio per sempre alla mia salute. Sono una trapiantat­a di fegato e questo significa che attraverso i farmaci costringo ogni santo giorno i miei anticorpi, cioè le mie difese immunitari­e, a non aggredire il fegato che ho avuto la fortuna di ricevere. Loro vorrebbero fargli la guerra ma non possono, perché se lo attaccasse­ro avrei una crisi di rigetto e morirei.

Immunodepr­essa, quindi soggetto ad alto rischio di contagio. In tempi ancora non sospetti i miei esami avevano rivelato valori non buoni e, per precauzion­e, mi sono messa in quarantena senza aspettare che me lo chiedesse un medico. Ma ho avuto contatto con il mio compagno e con mia madre e forse la mia precauzion­e non è bastata. Dico forse perché, appunto, non ho fatto il test. Ho chiesto, supplicato ma niente: lo fanno solo se ti ricoverano e i medici che mi hanno in cura, a Niguarda, mi sconsiglia­no il ricovero perché sono troppo vulnerabil­e. Sapere adesso se ho il virus mi aiuterebbe, anche solo psicologic­amente. Perché se dovesse arrivare il peggio e dovessi diventare grave non perderei tempo prezioso nel test. E poi perché ho motivo di avere paura. E mi aspetterei che lo Stato non mi lasciasse indietro.

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Giorgia Benusiglio, 37 anni, ha subito un trapianto di fegato perché da ragazza assunse dell’ecstasy
Chi è Giorgia Benusiglio, 37 anni, ha subito un trapianto di fegato perché da ragazza assunse dell’ecstasy

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