Al ministero 770 progetti Partono i test in Umbria
Gli obiettivi sono chiari: usare la tecnologia e i dati per contenere la diffusione del virus Sars- Cov- 2, agevolare la comunicazione fra le autorità e i cittadini e scongiurare nuovi picchi nella fase in cui si potrà allentare il lockdown. Basandosi sull’esempio della Corea del Sud, è chiara anche la necessità di procedere in parallelo con test diffusi e tempestivi. Da lunedì aziende, startup e università hanno candidato 770 progetti sul sito del ministero dell’innovazione. Più di 50 le applicazioni presentate ieri. C’è tempo fino a giovedì, poi con l’ausilio di una task force di tecnici ed esperti — la cui nomina dovrebbe essere imminente — verrà valutato l’uso delle più utili e il loro rispetto della privacy. Molte idee convergono sul contact tracing: il tracciamento degli incontri delle persone positive ( o che presentano sintomi? Questo sarà importante) nei giorni precedenti alla diagnosi. La valtellinese Webtek, che sta per iniziare un test in Umbria, sfrutta la localizzazione Gps degli smartphone .« Se è attiva, l’app Stopcovid19 invia i dati a un sistema di business intelligence che fornisce i risultati alle autorità competenti. Non tracciamo tutti i movimenti, ma solo i punti di incontro » , spiega l’amministratore delegato di Webtek Emanuele Piasini. L’app del gruppo Vetrya, invece, si affida al Bluetooth per far dialogare gli smartphone coni dispositivi vicini .« Il cuore del progetto è la piattaforma che elabora i dati e fa analisi predittive per scartare gli incontri frequenti » , dice il presidente e ad del gruppo, Luca Tomassini. Covidguard di Defcon12 lascia le informazioni sul telefonino e propone di mostrarle fisicamente alle autorità nel caso in cui si venga fermati. Visita-miapp del medico e imprenditore Emanuele Urbani coniuga le visite in remoto con i medici e la localizzazione di pazienti sintomatici ma non ancora testati, così da contribuire all’ individuazione dei casi sommersi. Per soluzioni di questo tipo, e anche per quelle di Centro Medico Santagostino e Softmining che abbiamo raccontato nei giorni scorsi, bisognerà capire se il download delle app sarà volontario. « Personalmente sono più vicina a un’idea di una soluzione che non sia obbligatoria, ma una decisione del genere deve essere presa a livello di governo » , commenta la ministra dell’innovazione Paola Pisano.