Tendenza in calo per il quarto giorno I pazienti guariti sono oltre 9 mila
In 24 ore contagi cresciuti del 7,5%: è il dato più basso La Protezione civile: fase di apparente stabilizzazione De Luca: l’allarme ora è al Sud, mancano gli strumenti
Quarto giorno di rallentamento. I dati della Protezione civile (ieri in conferenza stampa non c’era il capo del Dipartimento Angelo Borrelli, rimasto a casa con qualche linea di febbre) riportano un bollettino che conferma la frenata della curva di crescita.
Dall’inizio dell’epidemia di coronavirus, 74.386 persone sono state contagiate dal Sars-cov-2 (5.210 persone in più rispetto a ieri). Di queste, 7.503 sono decedute, con un aumento di 683 in 24 ore (erano 743 il giorno prima). Il numero dei guariti è invece aumentato: sono 9.362, con un aumento di 1.036, significativamente superiore al numero dei guariti del giorno precedente che sono stati 894). I positivi attuali (scorporando tutti i morti e i guariti) sono 57.521 (ieri erano 54.030), 3.491 in più.
La percentuale di crescita registrata ieri, che è poi il dato più significativo per comprendere di quanto si stia abbassando l’incremento del contagio, è del 7,53 %, finora mai così bass0. Martedì era dell’8,2% e appena 6 giorni fa, il 19 marzo, era del 14,9%.
«Viviamo una fase di apparente stabilizzazione — spiega in conferenza stampa il vice capo del Dipartimento, Agostino Miozzo —. Questo ci fa pensare che è indispensabile, se vogliamo vedere la curva stabilizzarsi e poi decrescere, mantenere le rigorose misure di contenimento e di distanziamento sociale, altrimenti la curva può risalire».
Queste le percentuali di crescita di alcune regioni: Lombardia più 5,4, Emiliaromagna 8,6, Veneto 8,3, Piemonte 9,2, Marche 7,2, Toscana 10,1, Liguria 8,9, Campania +8,9. Le percentuali di crescita non sono, al momento, allarmanti, ma si teme possano salire in alcune regioni del Sud.
Ieri la Campania ha registrato 1.242 nuovi positivi. E proprio il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, ha scritto una lettera al premier Conte con cui denuncia il mancato arrivo dei ventilatori e dei sistemi di protezione sanitaria promessi. «Il richiamo a numeri più contenuti al Nord — scrive De Luca — rischia di cancellare del tutto il fatto che non solo la crisi non è in via di soluzione ma che al Sud sta per esplodere in maniera drammatica. I prossimi dieci giorni saranno da noi un inferno».
Di 253 ventilatori di terapia intensiva, 350 ventilatori di sub intensiva, 1.000 caschi Cpap, 2.600 mascherine total face e 150 mila tubi endotracheali richiesti non è arrivato nulla, riferisce De Luca. Di molto inferiore, rispetto alla richiesta è il numero di mascherine FFP2, FFP3, guanti, occhiali e tute.