Corriere della Sera

«Questa è l’ora delle scelte Subito un “Piano Marshall” e la svolta degli eurobond»

- Di Federico Fubini

L’ italiano, per Ángel Gurría, è solo una delle sei lingue che parla. L’ha imparata nei primi anni ‘50 mentre cresceva a Tampico, Messico, il Paese di cui è stato ministro degli Esteri e delle Finanze prima di diventare segretario generale dell’ocse di Parigi nel 2006. L’italia la conosce abbastanza, in ogni caso, per capire che l’epicentro europeo dell’epidemia è il Paese sul quale si gioca anche

La discesa a U Occorre capire quanto tempo ci si metterà: alcuni settori perderanno metà del fatturato

il futuro dell’euro.

Gurría, lei ha capito se i dati sui contagi dei diversi Paesi sono confrontab­ili?

«È un punto fondamenta­le. Non si può fare a meno di una misurazion­e precisa, specie in una guerra contro un nemico invisibile. Ci serve un navigatore almeno su scala dell’europa, che ci dica dove stiamo andando. Se non c’è omogeneità su come si fanno i test o come si traccia il contagio, allora voliamo al buio. Serve uno sforzo internazio­nale e noi all’ocse possiamo contribuir­e».

Che idea si è fatta sulla diffusione di Covid-19?

«In Europa la Spagna è di circa una decina di giorni dietro all’italia, altri Paesi di poco di più. Gli Stati Uniti sono forse di due settimane dietro l’europa e dietro ancora c’è l’america Latina, quindi l’africa. La diffusione nel pianeta è

● José Ángel Gurría Treviño, 69 anni, economista messicano, è da giugno 2006 segretario generale dell’ocse sfasata nel tempo».

Ciò fa pensare che lo scenario di una ripresa “a V”, con un recupero rapido dell’economia dopo la caduta, sia poco probabile…

«Saremmo fortunati se lo scenario fosse “a U”, con una ripresa non immediata. E bisogna vedere quanto profonda e lunga è la parte sul fondo della “U”, quanto tempo ci mettiamo a venirne fuori. Perché in economie come l’italia, la Spagna e di tutti i Paesi avanzati, quest’anno alcuni settori perdono metà del fatturato o anche più: turismo, trasporti, entertainm­ent, viaggi, costruzion­i. Un terzo o anche più del Prodotto lordo è coinvolto».

● Gurría propone un

Piano Marshall per l’europa con l’emissione «Bisogna avere chiare le di obbligazio­ni priorità. La prima è combattere comunitari­e la guerra contro questo nemico. che Servono respirator­i, letti, testimonie­rebbero maschere, farmaci che trattino la il virus e infine un vaccino. credibilit­à del Intanto si fa il lockdown e progetto il tracciamen­to di come si unitario Ue muove il virus».

«Serve qualcosa che abbia l’ambizione di un Piano Marshall 2000 e la visione del New Deal: miliardi di dollari

Il piano di sostegno all’economia messo in piedi da Donald Trump per sostenere 10% il Paese durante l’emergenza L’ipotesi crollo del Pil Secondo alcune stime il prodotto interno lordo dell’italia potrebbe contrarsi anche del 10% nel 2020 per questa crisi

Dunque l’italia può perdere anche il 10% di Pil nel 2020? E sul fronte economico?

politiche che abbiano il massimo impatto sui settori dell’economia dove si rischiano di perdere centinaia di migliaia o milioni di posti. Nel giro di pochi giorni può esserci un’esplosione della disoccupaz­ione. Vanno combattute con la massima forza le conseguenz­e economiche del

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