Corriere della Sera

CHIUSI MA LIBERI C’È SPAZIO DENTRO DI NOI

Domani su 7. Niente romanticis­mi da quarantena, con l’aiuto di 6 scrittori internazio­nali scopriamo come (soprav)vivere

- Daniela Monti

Ritrovarsi, a sorpresa, nella categoria dei «vulnerabil­i», quella più a rischio in questa pandemia che sta decimando una generazion­e, «io che ho ancora 35 anni dentro la mia testa!», scrive l’irlandese Catherine Dunne, classe 1954, nel numero di 7, in edicola domani con il quotidiano, dedicato al cielo (e al mondo) chiusi in una stanza in questi giorni di ritiro forzato. «La crisi mi sollecita a confrontar­mi con la mia mortalità con un’urgenza che non avevo mai avvertito», continua la scrittrice portando allo scoperto un’esperienza comune, dolorosa, forse troppo a lungo rinviata. «La prossima generazion­e ricorderà ancora come si dà un abbraccio?», si chiede invece lo scrittore André Aciman, autore di Chiamami con il tuo nome. Nel suo racconto per 7 si guarda attorno, si guarda dentro, scrive che «questi tempi non rappresent­ano la nostra ora migliore, né l’inizio della fine o la fine dell’inizio», ma dovremo imparare a farci i conti, il mondo da oggi si annuncia diverso.

Con loro, l’israeliano Etgar Keret e gli spagnoli Manuel Vilas e Javier Cercas indicano la strada da seguire perché una stanza vuota, come dice la poetessa milanese Chandra Livia Candiani, possa rivelare orizzonti sorprenden­ti e diventare il rifugio che «ci custodisce e ci rivela tutti interi a noi stessi». Per Candiani questo tempo non è «sospension­e di vita», ma «quintessen­za dell’osservazio­ne di cosa sto facendo della mia esistenza, del mio pensiero, di quello che conta e di quello che è superfluo». «Fino a pochi giorni fa vedevo solo persone nascoste dietro gli schemi, frettolose anche negli abbracci — continua la poetessa nella lunga intervista a 7 —. Il metro di distanza ci avvicinerà al corpo degli altri?».

Riflession­i, incontri, come quello con l’ex sindaco di Milano Carlo Tognoli: «Sento un clima da Dopoguerra», dice. 7 questa settimana solleva parecchie domande. E, insieme a voi, prova a rispondere.

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Vevet Zingali scarica i compiti di scuola sull’ipad nella sua casa di Milano insieme al padre Alessio
La scuola in soggiorno Vevet Zingali scarica i compiti di scuola sull’ipad nella sua casa di Milano insieme al padre Alessio
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