Elezioni rinviate per evitare il caos Parigi costretta a rifare i conti
Regola numero 1: durante le grandi crisi economiche e sanitarie evitare quelle politiche, perché i problemi (già gravi) potrebbero amplificarsi. A mettere in guardia sul pericolo nello sport è Franco Carraro, membro onorario del Cio e tra i massimi conoscitori dei complicati meccanismi olimpici. «L’annuncio dello spostamento dei Giochi al 2021 — spiega — ha creato una pericolosa fibrillazione nelle stanze del potere che va controllata a livello internazionale perché se ogni federazione o comitato olimpico nazionale agisse per conto suo si rischierebbe il caos». Per tradizione e statuto, i governi dello sport vengono rinnovati alla fine del quadriennio olimpico che coincide con i mesi successivi alla disputa dei Giochi. Lo slittamento di un anno delle Olimpiadi crea una situazione senza precedenti. L’elezione o la riconferma del presidente del Cio, ad esempio, è prevista per inizio 2021. Se fosse mantenuta e se qualcuno sfidasse o battesse Thomas Bach, cambierebbe il grande timoniere dei Giochi: uno choc. Il Cio ha però possibilità di agire sulle regole e rimandare le elezioni.
Più delicato il fronte internazionale, con le federazioni che gestiscono in prima persona (regole, selezioni, organizzazione) il torneo olimpico: se un Sebastian Coe pare intenzionato a ricandidarsi alla guida dell’atletica mondiale, l’84enne uruguagio Julio Magliano potrebbe rinunciare a quella del nuoto per raggiunti limiti di età. Il Cio non ha poteri formali sulle elezioni federali ma potrebbe esercitare un’azione di influenza per ridurre tutti a miti consigli col consenso degli attuali dirigenti, felici per l’anno di bonus al loro mandato.
Su un piano nazionale, da ottobre sono previste le elezioni in tutte federazioni italiane, responsabili della preparazione degli atleti. Gli statuti (approvati dal Coni) presentano delle disomogeneità perché c’è chi (il ciclismo, ad esempio) prevede votazioni «in data successiva alla celebrazione dei Giochi olimpici» e chi (nuoto, atletica e molti altri) alla fine del quadriennio olimpico. «La palla — prosegue Carraro — è nelle mani del ministro dello Sport Spadafora a cui la legge approvata lo scorso agosto dal parlamento delega il riordino di tutto il settore e quindi anche la possibilità di uniformare le carte federali. Credo sia necessario farlo rapidamente per evitare confusione». In alcuni sport la campagna elettorale è già iniziata e con toni molto accesi: un rinvio di un anno cambierebbe le carte in tavola e raffredderebbe gli animi. L’argomento potrebbe essere affrontato già stamattina nella riunione straordinaria della Giunta Coni cui dovrebbero partecipare il ministro Spadafora e il presidente di Sport e Salute, Vito Cozzoli.
Differenti effetti collaterali dello spostamento li subisce Parigi 2024 il cui comitato organizzatore ha plaudito alla scelta del rinvio di Tokyo. «Un’edizione dei Giochi — spiega Carraro — comincia realmente a esistere solo nel momento in cui il suo presidente riceve la bandiera olimpica da chi l’ha preceduto, durante la cerimonia di chiusura. Parigi prenderà pieni poteri solo nella primavera o alla fine dell’estate 2021 e avrà tre anni invece di quattro per poter usare con pieno diritto il logo e soprattutto sfruttare i suoi sponsor. Un intervento per compensare il disagio economico potrebbe essere necessario».
31 le edizioni dei Giochi estivi: la 32ª, quella di Tokyo, è stata spostata di un anno per il coronavirus 3 i Giochi olimpici annullati per le due Guerre mondiali: Londra 1944 fu recuperata nel 1948 4 miliardi di dollari versati nelle casse del Cio dalle tv per l’olimpiade di Tokyo