Lotito guida il partito dei club che vogliono finire il campionato Cairo: «Se si riparte bene, sennò salviamo la prossima stagione»
di ieri c’è stato un nuovo scontro. Protagonista ancora il presidente della Lazio, Claudio Lotito, che aveva già discusso con Agnelli e Preziosi. Lui e al presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, hanno attaccato l’ad dell’inter, Beppe Marotta. Motivo della discussione sempre lo stesso, ricominciare a giocare. «A te che te ne frega, tanto hai già mandato via tutta la squadra». Il dirigente nerazzurro, pacato per indole, continua a tenere la linea consigliata dai medici: non ricominciare gli allenamenti. Stavolta ha risposto a tono, sostenendo che le scelte in casa nerazzurra non sono di competenza altrui. Il tifoso juventino Lapo Elkann, via Twitter, ha replicato in modo ironico al patron biancoceleste. «Lotito ha una laurea in virologia o in statistica? Ci illumini. L’ottimista spesso non è altro che un pessimista male informato».
Il presidente Agnelli si era già scontrato con Lotito e sembrava fermo nel non voler ripartire. Tendenzialmente è sempre su quella posizione, ma in modo meno netto, anche per il ruolo ricoperto nell’eca, non secondario rispetto all’uefa. Impossibile pensare di schierarsi contro la ripresa del campionato se poi l’idea è terminare le coppe a luglio. Oggi è in agenda un incontro tra le leghe europee su calendari, date del mercato e gare a porte aperte oppure chiuse.
In ogni caso non spetterà alla Lega decidere se ricominciare o meno, ma al governo prima e, in seconda battuta alla Figc. Il nodo principale restano i soldi legati ai diritti televisivi: se non si gioca il rischio è di non immettere liquidità nelle casse dei club e mandare il sistema in default. Se poi dovesse davvero arrivare il congelamento della serie