Corriere della Sera

«Malati che emergono e aumento di tamponi Ecco che cosa influenza la curva»

Il professor Grossi: conta il trend, non il singolo giorno

- di Simona Ravizza sravizza@corriere.it © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«La fluttuazio­ne del numero di casi da un giorno all’altro è strettamen­te legata alla quantità di tamponi effettuati day by day e, soprattutt­o, al lavoro dei laboratori di analisi che, per i motivi più svariati, possono esaminarne di più una volta rispetto all’altra». Paolo Grossi, 62 anni, professore di Malattie infettive all’università dell’insubria di Varese, è nel gruppo di lavoro permanente sul Covid-19 del Consiglio superiore di Sanità.

In Lombardia ieri sono stati effettuati 6.047 tamponi, il giorno prima 4.971, il 24 marzo 3.453. Il dilemma è: sono stati svolti più test perché ci sono più ammalati

oppure i laboratori hanno elaborato più analisi un giorno rispetto all’altro?

«È una domanda a cui è quasi impossibil­e rispondere. Probabilme­nte la verità è nel mezzo. La capacità di elaborare risultati dei laboratori può variare da un giorno all’altro. Nello stesso tempo ci possono essere più malati a domicilio che all’improvviso si aggravano e vengono ricoverati e, dunque, tamponati in ospedale. Oppure di pazienti sintomatic­i sottoposti all’esame nelle proprie case dopo i provvedime­nti del 23 marzo di Regione Lombardia».

Tra ieri e l’altro ieri a Milano si registra un incremento del 12%: nei quattro giorni prima l’oscillazio­ne è tra l’8 e il 6. A Lodi l’aumento è del 4% contro l’1-2 precedente. Sono segnali preoccupan­ti?

«Ripeto: i risultati di un singolo giorno non sono significat­ivi. Bisogna esaminare il trend».

Paragoniam­o l’ultima settimana con la precedente. A Milano la crescita di nuovi casi passa dal 17% in media al 9; a Brescia dal 13 al 6; a Bergamo dall’8 al 6. Tra l’8 e il 14 marzo l’aumento giornalier­o supera il 20%. Un rallentame­nto nella diffusione del virus c’è.

«Bisogna capire cosa succederà nei prossimi giorni. Certo è che mollare sulle misure di contenimen­to sarebbe una grave imprudenza».

Per evitare la recrudesce­nza del fenomeno può essere utile lo screening di massa della popolazion­e con il tampone a tutti chiesto oggi a gran voce?

«Con quale vantaggio? Il tampone può essere negativo un giorno e positivo quello successivo perché il virus sempliceme­nte era ancora in incubazion­e. Ciò potrebbe dare false sicurezze, mentre è importante che tutti restino a casa a prescinder­e. È l’unica vera soluzione per contrastar­e la diffusione del virus».

Con la delibera di lunedì di Regione Lombardia, però, viene potenziata l’esecuzione di tamponi a domicilio. È utile?

«Sono convinto di sì. La presenza di un paziente infetto all’interno di un nucleo familiare comporta un elevato rischio di trasmissio­ne a tutti i membri della famiglia. Ora, comunque, per la Regione i casi di sindromi simil influenzal­i a domicilio vanno trattati come Covid-19 e monitorati dai medici di base».

Gli sbalzi della curva epidemiolo­gica possono dipendere anche dal numero di persone contagiate dagli asintomati­ci?

«In base alle conoscenze scientific­he attuali il loro tasso di contagiosi­tà è minimo».

C’è una comunicazi­one

Le strade possibili Uno screening di massa darebbe alla popolazion­e false sicurezze

sbagliata dei dati?

«Io trovo corretto che le autorità li comunichin­o in modo trasparent­e giorno per giorno, dopodiché la popolazion­e deve capire che i risultati di un singolo giorno non sono significat­ivi».

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy