Corriere della Sera

«Il Paese avrà bisogno di chi ha più credibilit­à»

Casini: un governo Draghi? Deciderà il capo dello Stato

- Di Maria Teresa Meli

Pier Ferdinando Casini, lei tifa per un governo di unità nazionale?

«C’è un tempo di guerra e c’è un tempo di pace. Ora siamo in tempo di guerra: le diserzioni non sono possibili. Adesso il governo Conte deve essere sostenuto da un’ampia maggioranz­a parlamenta­re perché una crisi oggi finirebbe per aggravare l’emergenza. Poi si farà punto a capo e inizierà una stagione nuova. Ma per l’oggi vorrei dare dei consigli ai miei colleghi».

Quali?

«Innanzitut­to di leggere poco i sondaggi perché non c’è niente di più rapido della trasformaz­ione del consenso in rabbia. L’italia è un grande Paese dove la gente in guerra combatte con il capo, però poi, quando l’emergenza sanitaria sarà finita, rimarrà la catastrofe economica, ci saranno migliaia e migliaia di persone che perderanno il posto di lavoro e si aprirà una fase drammatica. I sondaggi di ora non varranno più».

Un altro consiglio?

«Questa vicenda ha dimostrato drammatica­mente che aveva ragione chi voleva riformare la Costituzio­ne e stabilire che tra Stato e Regioni in condizioni difficili ci dovesse essere una priorità tra uno dei due. Siamo a un caos generalizz­ato: ordinanze e contro-ordinanze, il tutto alle spalle di cittadini sempre più furenti perché non capiscono che cosa devono fare. Perciò la prima cosa è quella di istituire una cabina di regia Stato-regioni. Altro consiglio: “complicizz­are” l’opposizion­e. Se qualcuno ha l’insana idea di andare avanti da solo perché ha la maggioranz­a parlamenta­re o perché guarda ai sondaggi è fuori dal mondo. Non a caso Sergio Mattarella richiama all’unità nazionale. Il capo dello Stato ha capito più di ogni altro che non c’è niente di più pericoloso dell’illusione che esista una maggioranz­a e che questa possa fare da sola».

d Adesso il governo Conte deve essere sostenuto da tutti Poi inizierà una nuova stagione

Altri suggerimen­ti?

«Penso che ci vorrebbe maggiore sobrietà nella comunicazi­one. Non è questione di forma, ma di sostanza».

Finita la lista dei suoi consigli, senatore? O c’è un ultimo suggerimen­to che vorrebbe dare?

«Quello di mettere in piedi una cabina di regia per la ripartenza. Il governo dovrebbe istituirla fin da adesso per affiancare il premier e il ministro dell’economia. E per il dopo bisognerà mettere al capezzale del Paese personalit­à credibili in grado di rappresent­are l’italia».

Sta pensando a un governo Draghi?

«Sarà il presidente della Repubblica a decidere quale sarà il percorso. Certo io penso che le persone che hanno più credibilit­à difficilme­nte possano rifiutare la chiamata della patria».

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