«Questo virus non è stato creato dall’uomo»
L’altro ieri è circolato sui social network, ed è poi stato commentato da tutti i mezzi d’informazione, un video di Rai3 Leonardo del 2015 a proposito di un virus creato in laboratorio che avrebbe potuto essere all’origine dell’attuale pandemia da Sars-cov-2. «Ma non c’è nessuna relazione fra i due» spiega Roberto Burioni, professore di Microbiologia e Virologia all’università Vitasalute San Raffaele di Milano. «Quello che hanno fatto i ricercatori nel 2015, pubblicando il loro studio su Nature, è stato prendere un
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Il video del 2015 diffuso in tv non è legato ai casi di oggi È un dovere di tutti in questi momenti affidarsi solo a fonti certe e credibili
coronavirus di topo, metterci dentro un pezzo di coronavirus di pipistrello (ma l’impalcatura del virus è rimasta quella del topo) per dimostrare la pericolosità di questi virus, tentare di capire in vitro i meccanismi attraverso i quali possono passare dagli animali all’uomo e, soprattutto, studiare la possibilità di mettere a punto vaccini efficaci per i coronavirus. Conoscendo la sequenza di un virus, e noi conosciamo quella di Sars-cov-2, è possibile dire esattamene da dove viene, e sappiamo che viene dal pipistrello e non dal topo, come invece quello di quel laboratorio. Quando avremo a disposizione più sequenze, potremo stabilire anche il momento nel quale il virus è passato all’uomo e quando e da dove è arrivato in Italia. Questo tipo di studio si chiama Molecular Clock Analisys ed è quello che ci ha fatto capire in passato, con certezza, non con probabilità, che il virus Hiv è passato dalle scimmie all’uomo all’inizio del ’900, si è diffuso localmente in Africa, passando poi ad Haiti e da lì nel resto del mondo. Quindi possiamo dire con sicurezza che il virus che sta circolando è del tutto naturale e non ha nulla a che vedere con quello creato in laboratorio nel 2015». «Far circolare illazioni come questa, e molte altre, in questo momento è gravissimo» aggiunge Burioni. «Non abbiamo ancora una terapia e un vaccino contro questo virus, che è contagiosissimo e che dà una sindrome la cui gravità è ormai sotto gli occhi di tutti. La disinformazione ha fatto e fa danni terribili perché in questo momento l’unica cosa su cui possiamo contare, oltre alla dedizione del personale sanitario, è il comportamento delle persone, che devono essere responsabilizzate, e questo può essere fatto solo con una informazione seria e corretta. È un dovere dei media scegliere fonti attendibili, ma qualunque cittadino deve imparare a chiedersi che credibilità può avere una “notizia”che arriva, per esempio, su Whatsapp e domandarsi, nel dubbio, se sia il caso di diffonderla. Le fake news sono come i virus, più si fanno circolare più infettano e fanno danni. Nel dubbio meglio fermarle».