Estendere alla cultura le agevolazioni per le aziende
«La Proposta» di Pierluigi Battista sul Corriere di ieri è miele sulle ferite di chi opera nel mondo della cultura: teatri, sale da concerto, musei, cinema e monumenti. In questo momento le ferite di chi soffre e opera, con mirabile abnegazione, negli ospedali e anche nelle fabbriche e nei servizi tutt’ora operativi sono talmente più dolorose e profonde che «a noi della cultura» non resta che dare loro la nostra solidarietà e rispondere agli appelli di sostegno; oltreché stare in casa! Ma il mondo della cultura è già oggi tremendamente in affanno: la Scala perde un milione a settimana, le stagioni di prosa e concerti sono cancellate, cinema, musei, monumenti e giardini storici, come anche quelli del FAI, sono chiusi; ma i costi fissi come quelli del personale ci sono lo stesso e pesano con angoscia su casse ormai vuote. In questi giorni tremendi la cultura non è ovviamente in cima ai pensieri degli Italiani, anche se lo svago intelligente e il conforto spirituale ch’essa procura, che oggi mancano, già cominciano a pesarci. È quindi opportuno il richiamo di Battista a non dimenticare il mondo della cultura italiana e a sostenerla al più presto prima che sprofondi. L’offerta culturale proposta dagli Enti Pubblici, dai privati e da chi opera come il FAI nel Terzo Settore è parte fondante dell’identità e del volto del Paese e rappresenta una voce sempre più determinante del bilancio nazionale. Vedere vuote le nostre città, sapere silenziosi teatri, sale da concerto e cinema fa male; come a noi del FAI fa male veder i nostri beni vuoti e annullate le Giornate di primavera. Due prime proposte del FAI: assicurare anche alle imprese del Terzo Settore le agevolazioni previste dai decreti governativi per la rinascita delle aziende italiane e per il Terzo Settore distribuire subito le quote del 5 per mille decise dagli italiani nel 2018 e possibilmente anticipare a quest’anno anche quelle del 2019. Questi primi soccorsi già comincerebbero a rianimarci.