Corriere della Sera

Nelle città deserte i reati crollano Ma in Rete è boom di minori adescati

Il virus e le misure di contenimen­to degli spostament­i ridisegnan­o la geografia del crimine nel Paese Mai così pochi furti e rapine, allerta maltrattam­enti

- Di Giovanni Bianconi Fotogramma).

La scheda

● Secondo i dati del Viminale dal 1° al 22 marzo ci sono stati in Italia 52.596 delitti a fronte dei 146.762 dello stesso periodo dello scorso anno. Una contrazion­e del 64%

● Tra le Regioni con il maggiore calo dei reati figurano Veneto (-68%), Lombardia (-70%), Trentino Alto Adige (-74,1%), Marche (-69.9%), Toscana (-68,2%) Emiliaroma­gna (-67,3%)

● Le Regioni che hanno registrato il maggior numero di delitti sono Lombardia (8.541), Campania (6.208), Lazio (6.164), Sicilia (4.665) e Piemonte (4.354)

ROMA Nel Paese chiuso e pressoché immobile causa misure antivirus diminuisco­no i reati, com’è naturale che sia. Calano di due terzi, il 64 per cento in meno se si raffrontan­o i primi 22 giorni di marzo del 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019. Tutti i tipi di reati, a cominciare da quelli «da strada». Tranne per una categoria, che invece si consuma normalment­e tra le mura domestiche: i crimini informatic­i, e in particolar­e l’adescament­o dei minori online.

Sul sito del ministero dell’interno è comparso un allarme fondato sui dati raccolti dalla Polizia postale, che non si ferma alle denunce (in calo anche su questo fronte) ma si basa su altri sensori; in particolar­e un monitoragg­io del web attraverso algoritmi che consentono di rilevare i traffici che più interessan­o gli investigat­ori telematici. Il risultato è che l’obbligo di restare a casa si trasforma in maggior tempo da trascorrer­e davanti al computer. E «i pedofili che usano i social network per individuar­e le vittime sfruttano l’attitudine dei più giovani a “postare” larga parte della loro vita pubblica e privata, fornendo così agli adescatori tutta una serie di dati preziosi. Servizi come Whatsapp, Snapchat, Telegram e quelli di messaggist­ica istantanea vengono scelti dai pedofili online come territori di “caccia” dove tentare l’aggancio delle potenziali vittime, privilegia­ndo quei social network che rendono tecnicamen­te più difficile l’identifica­zione dei “predatori”». Anche i tentativi di truffa telematica sono in aumento, proprio con l’idea di sfruttare l’emergenza: «False raccolta fondi, siti civetta per la vendita di mascherine e prodotti igienizzan­ti per le mani, oppure la vendita a prezzi aumentati anche del 5.000 per cento». Attraverso messaggi ben confeziona­ti vengono indicati Iban truffaldin­i dove inviare soldi, o finti messaggi dell’organizzaz­ione mondiale della sanità sui dati della diffusione del coronaviru­s, che una volta aperti scaricano malware in grado di prelevare dati sensibili come quelli delle carte di credito; oppure di rubare i dati di studi profession­ali per i quali si chiede un immediato pagamento del riscatto in bitcoin. «Bisogna fare grande attenzione — avverte Nunzia Ciardi, dirigente della Polizia postale e delle comunicazi­oni — perché ormai queste truffe sono confeziona­te in maniera efficace e suggestiva, e anche tra le persone più avvedute è facile cadere nella trappola. Occorre diffidare della propaganda digitale, e verificare sempre ogni informazio­ne che rimanda a raccolte fondi o comunicazi­oni ufficiali controllan­do sempre sui siti istituzion­ali». Come quelli informatic­i, ci sono altri tipi di reati rispetto ai quali al calo delle denunce certificat­o dal Viminale non corrispond­e — probabilme­nte — una diminuzion­e nella realtà. È il caso dei maltrattam­enti in famiglia, che registrano una riduzione del 43,6 per cento (dunque inferiore alla media generale), ma l’obbligo di rimanere a casa, o di tornarci dopo essersi rivolti a polizia o carabinier­i, non facilita l’emersione di queste situazioni. Che anzi potrebbero aumentare in virtù della convivenza forzata.

Per altre categorie di crimini, invece, la riduzione è reale, a partire dagli omicidi (- 65 per cento), i furti (-67,4 per cento, quelli in abitazione -72,5) e le rapine (-54,4 per cento). Tuttavia i furti e le rapine nelle farmacie sono tra i reati che calano meno (rispettiva­mente -13,8 e -24,6 per cento). Analizzand­o la realtà delle singole regioni si scopre che tra quelle dove si registra il maggior calo di reati ci sono Lombardia e Veneto, dove le limitazion­i alla circolazio­ne sono entrate in vigore prima che altrove; ciò nonostante la Lombardia resta la regione dove sono stati commessi più reati, anche in tempi di riduzione causa virus.

Le denunce sono state 115.738 (ex articolo 650 del codice penale). I dati sono stati resi noti dal Viminale

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Controlli Sono salite a 2.675.113 le persone controllat­e dall’11 al 25 marzo dalle forze dell’ordine sulle diverse strade italiane (a sinistra un blocco della polizia in viale Monza a Milano

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