«La Liguria sta tenendo Misure differenziate per far ripartire l’italia»
Toti: agire a scacchiera, ora serve coraggio
ROMA La sua Liguria sta reggendo all’urto: «Con tutta la cautela e la prudenza possibili, davanti ai segnali che indicano come l’epidemia stia rallentando la sua crescita, devo dire che il nostro sistema sanitario ha funzionato, nelle strutture, nel personale medico e dirigenziale». E per questo Giovanni Toti, che della Regione è presidente, prova a guardare avanti. A come si possa immaginare un «ritorno alla normalità». E a cosa servirà per ricostruire il tessuto economico del Paese.
Pensa sia già tempo di tornare alle normali attività?
«Ora siamo ancora alle prese con un lockdown necessario per proteggere il Sud e le aree contigue a quella del focolaio della Lombardia. Ma è ora di iniziare a ragionare su come differenziare le misure di contenimento sul territorio. Una cosa sono Bergamo, Brescia, un’altra il resto d’italia».
Quando pensa si possano allentare le misure?
«Mi auguro dopo la fine d’aprile. Serve un graduale ritorno alla normalità: come in una guerra, c’è chi sta al fronte e chi dalle retrovie pensa anche ai rifornimenti. Si deve agire a scacchiera, non si può bloccare a tempo indeterminato la filiera economica del Paese. Serve coraggio: non possiamo chiedere sacrificio solo a medici e infermieri».
d Andrà incentivato il turismo interno Remiamo tutti dalla stessa parte
È una questione di costi non più sostenibili?
«Le manovre di cui si parla, due per una cinquantina di miliardi, rappresentano il Pil di un terzo del mese dell’italia, che è di circa un miliardo e 800 milioni. Quei soldi diventano una goccia nel mare se non si riparte».
Mario Draghi chiede massima liquidità per tutti.
«Giustissimo, ma serve un passo in più. Non basta mettere i soldi — magari per la cassa integrazione —, serve una rivoluzione, simile a quella del boom economico: bisogna avere spirito pionieristico, concedere a chiunque voglia investire la possibilità di farlo con semplicità. Anche senza gare d’appalto, i Tar, le procedure infinite: chi bara verrà punito, ma agli altri bisogna dare libertà di investire, o gli imprenditori rischiano di rifugiarsi in sicuri bunker».
In Liguria come muovendo? vi state
«Assieme al sindaco di Genova Bucci fin dall’inizio ci siamo battuti perché non chiudessero i cantieri pubblici più importanti. Ovviamente in sicurezza, hanno continuato a lavorare quelli per il ponte Morandi, quelli per mettere in sicurezza il territorio: sono simboli, oltre che opere che serviranno per la ripresa».
E cosa serve per rimettere in moto subito in Liguria?
«Le grandi fabbriche metalmeccaniche, i cantieri navali, la nautica da diporto. E dovremo rilanciare la domanda interna: il turismo dall’estero sarà fermo? Quello interno andrà incentivato. Bisognerà spingere a consumare italiano. E remare tutti nella stessa direzione, senza perdere tempo».