Corriere della Sera

Le regole di Malagò «Aiuti per tutti ma il pallone non avrà corsie preferenzi­ali»

- Marco Bonarrigo

«Capisco che il mondo del pallone sia in subbuglio, ma il Coni in questa emergenza non può prevedere aiuti separati per una società di base di calcio rispetto a una di triathlon o baseball. Con l’aiuto del governo sosterremo tutti, tutti dovranno fare sacrifici».

Da membro del Cio, martedì Giovanni Malagò ha ratificato il primo rinvio olimpico della storia, da presidente del Coni ieri ha moderato la prima riunione di giunta in video conferenza, ospiti il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora e l’amministra­tore di Sport e Salute Vito Cozzoli. D’accordo sul rinvio, i dirigenti sportivi volevano soprattutt­o notizie sugli aiuti a un mondo in grave difficoltà economica. Ribadendo più volte il suo motto («Fino a quando non avremo una data per riprendere le attività navighiamo a vista»), Malagò ha ribadito che tutto lo sport è uguale di fronte alla crisi, calcio compreso. «Se una società dilettanti­stica — ha spiegato — pensa alla cassa integrazio­ne per i dipendenti, a uno storno del mutuo o dei canoni di locazione degli impianti (Ansa) sappia che difficilme­nte troverà le risorse. Più che ai soldi, meglio pensare a fonti alternativ­e, a un ripensamen­to sulla legge che vieta la sponsorizz­azione delle società di scommesse. Anche io all’epoca la sostenni ma ora siamo in emergenza».

Ok all’iniziativa della Federcalci­o di ospitare la Protezione Civile a Coverciano, mossa però difficilme­nte replicabil­e negli impianti Coni: «Loro sono fermi da un po’ e si occupano solo di calcio, noi abbiamo molte altre esigenze da soddisfare, comprese quelle dei paralimpic­i». Altra urgenza: «I famosi 600 euro di aiuto ai collaborat­ori arriverann­o presto ma saremo attentissi­mi a bloccare i furbetti: farà fede solo il registro delle società Coni».

Il Malagò membro del Cio

dice la sua sulla collocazio­ne dei Giochi: «Se li anticipass­imo di uno o due mesi rispetto all’estate, senza toccare gli Europei di calcio, lasceremmo intatti i calendari di nuoto, atletica e canoa. Mondiali e Olimpiadi più li distanzi meglio è ma in discipline come il nuoto disputarli senza soluzione di continuità forse non è un’idea malvagia».

Il Malagò presidente del Coni si esprime sulla legge di riordino dello sport («Spadafora mi ha assicurato: sarà approvata entro luglio») ma anche sul rinvio (o meno) delle elezioni del Coni e delle federazion­i: «Da che mondo è mondo si va da Olimpiade a Olimpiade. Mi sorprende che qualche presidente consideri prioritari­o questo dibattito. Se fare le elezioni prima o dopo Tokyo lo deciderà il mondo dello sport col parere consultivo del governo». E per finire il Malagò deus ex machina di Milano-cortina 2026: «I contratti del Coni coi vecchi sponsor scadono il 31 dicembre, quelli nuovi in prospettiv­a giochi invernali partono il 1° gennaio. Tutti puntano a Casa Italia: dovremo studiare soluzioni adeguate. Lo spostament­o di Tokyo accorcia tempi e risorse per Parigi e per noi: rimbocchia­moci le maniche».

Rinvio elezioni

«I rinnovi delle cariche? Da che mondo è mondo si va da Olimpiade a Olimpiade»

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Giovanni Malagò numero 1 del Coni
Presidente Giovanni Malagò numero 1 del Coni

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