Il piano anti crisi della Figc «Ma la stagione va finita»
Cassa integrazione, fondo salva club e il ritorno delle scommesse
MILANO Terminare i campionati è la priorità della Figc. Nel rispetto delle indicazioni delle autorità sanitarie, la Federazione farà il massimo per portare a termine la stagione. Il presidente Gabriele Gravina è stato chiaro. «Oggi la deadline posta da Uefa e Fifa è del 30 giugno, per noi è importante portarla al 30 luglio, con ripartenza nel mese di maggio. Se poi non si potrà andare oltre il 30 giugno faremo altre ipotesi per salvare la competizione sportiva. Escludo si possa collegare la stagione attuale alla prossima: sarebbero compromesse entrambe». Proprio per i calendari e l’estensione dei contratti dei calciatori ci sarà oggi una riunione con la task force della Fifa. Non sposa l’idea di una ripresa in tempi brevi, il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora: «Sono molto molto dubbioso sull’ipotesi che si possano riprendere i campionati il 3 maggio: erano previsioni ottimistiche. Se ci saranno le condizioni sicuramente sarà a porte chiuse».
Gravina è invece categorico nel respingere l’ipotesi, circolata in Lega, di una serie A con
Bloccata 22 squadre, anche perché l’ultima parola sui format spetta al consiglio federale. «Con il campionato che parte in ritardo e con l’europeo a giugno 2021 diventerebbe una situazione ingestibile». Il presidente ha poi rivolto un invito ai club sugli allenamenti: «Tutte le squadre ricomincino insieme». Un tema su cui le società si sono divise.
La spaccatura in serie A fa a pugni con il clima di unità registrato nell’incontro tra Figc, leghe, giocatori, allenatori e arbitri in cui sono state discusse le misure da presentare oggi al governo. La Federcalcio ha suddiviso il lavoro in tre fasce. Priorità alle proposte per fronteggiare l’attuale crisi di liquidità, tra queste il riconoscimento dello stato di crisi del settore. Giovedì 2 aprile tutte le componenti sono
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state di nuovo convocate dalla Figc. E allora si capirà se il governo avrà accolto le richieste. È stata confermata la cassa integrazione per giocatori e allenatori con reddito fino a 50 mila euro, su questo l’aic non è molto contenta.
Una delle proposte che rientrerà nella tranche da presentare entro aprile, riguarda la creazione di un Fondo Salva Calcio per le società in crisi di liquidità. Nel pacchetto includerà anche il ritorno delle sponsorizzazioni delle aziende di scommesse per 12 mesi, in deroga al decreto dignità. La perdita, dopo lo stop alle aziende di betting, è quantificata in 100 milioni. La terza fase arriverà più avanti per far ripartire il sistema calcio.
Spadafora Sono molto dubbioso sulla possibilità che si possa ripartire il 3 maggio