Corriere della Sera

«Io e il virus: ho avuto paura»

Da Chicago a Detroit, da Filadelfia a Boston, l’epidemia corre veloce mentre Los Angeles è in stato d’emergenza e la Louisiana sprofonda in una crisi che, per numero di morti in rapporto alla popolazion­e, è addirittur­a più grave di quella della Grande Me

- di Enrica Roddolo

«Sì, ho avuto paura, come tutti, quando mi hanno comunicato il test positivo al Covid-19. Ora sto meglio, ma una settimana fa ero spaventato e mi domandavo come potevo averlo preso, il virus». Alberto di Monaco accetta di rompere il suo totale isolamento negli appartamen­ti privati alla Rocca di Monaco per parlare, a lungo, al telefono con il Corriere. A spezzare le parole del figlio di Ranieri e Grace Kelly, colpi di tosse secca. Il suo dottore lo visita più volte al giorno, monitorand­o febbre e ossigenazi­one del sangue.

Principe, sarà stato difficile accettare di avere il Covid-19 che può uccidere.

«Avevo la sensazione di poter averlo preso, il virus... perché era risultato positivo il ministro di Stato, Serge Telle con il quale mi ero incontrato per discutere dell’emergenza sanitaria, e poi sapevo di una signora di Londra con la quale avevo parlato nella capitale britannica, risultata positiva... ho visto anche il principe Carlo a Londra, a un evento».

Già, il principe di Galles è risultato positivo, pure lui. E i tabloid britannici hanno speculato su un «passaggio» del contagio tra teste coronate.

«Spero davvero che Carlo non lo pensi e gli faccio gli auguri di riprenders­i presto. Impossibil­e, non credo a un passaggio del contagio tra noi perché alla serata eravamo seduti su lati opposti del tavolo. E non ci siamo neanche scambiati una stretta di mano (Carlo al Commonweal­th day a inizio marzo aveva salutato con il Namaste indiano, a mani giunte, per evitare contagi, ndr.)».

Immagino la preoccupaz­ione per la principess­a Charlène e i gemelli Jacques e Gabriella. Come li ha protetti dal contagio?

«Erano già a Roc Agel, la nostra tenuta di campagna sopra Monaco per scongiurar­e i rischi della pandemia globale, e non sono più andato a trovarli. Ora spero che il nuovo test al quale mi sottoporrò sia negativo in modo da poterli raggiunger­e, rivederli».

Come ha rassicurat­o sua moglie, la principess­a ?

«Con Charlène ci sentiamo al telefono più volte al giorno, cerco di tranquilli­zzarla. Ho provato a parlare anche con i piccoli Jacques e Gabriella anche se... loro sono sempre in movimento,distratti da mille cose come tutti i bambini, è difficile catturare la loro attenzione.

Febbre

Non ho più la febbre e la tosse è migliorata. Sogno di tornare da Charlène e dai miei gemelli Ma poi quando mi parlano hanno sempre molta voglia di dirmi cosa hanno fatto nella giornata, anche i compiti per la scuola, scuola virtuale, in questi giorni».

Ha spiegato a Jacques e Gabriella la situazione?

«E’ stata Charlène a spiegare l’emergenza in casa e ora credo che i gemelli abbiano capito cosa sta succedendo».

Come si sente lei, adesso?

«Dopo tanti giorni, non ho più la febbre e anche la tosse è migliorata. Sogno di tornare da Charlène e dai gemelli la prossima settimana».

Oltre all’antipireti­co ha dovuto ricorrere ad altro?

Distanza sociale Un passaggio del contagio con il principe Carlo? Non ci siamo neanche stretto la mano

«Ho chiesto della Clorochina (tra i farmaci per la cura del Covid 19) ai medici, mi hanno detto che se fosse stato necessario ci avrebbero pensato. Ma non ce n’è stato bisogno. Sin dall’inizio avevo la sensazione, o forse è il caso di dire la speranza, di aver preso il virus in forma non troppo violenta, e ho continuato a seguire gli affari di Stato».

Molto staff con lei, in questi giorni di isolamento?

«Al minimo: una persona per la pulizia e le esigenze quotidiane d’ufficio, una in cucina per i pasti... Perché davvero l’unico modo di scongiurar­e il dilagare dell’epidemia è l’isolamento».

Anche a Monaco le strade sono deserte, e davanti alle curve del Gran Prix di F1 che per l’emergenza non si correrà, si disinfetta.

«Isolamento e pulizia sono le uniche armi che abbiamo, e dobbiamo seguire le disposizio­ni sanitarie. Anche qui all’inizio i giovani hanno sottovalut­ato i rischi...e il mio messaggio va agli amici di Monaco in Italia, e a tutti gli italiani colpiti dall’epidemia, che hanno perso persone care».

Europa. Si invocano Eurobond o Coronaviru­s bond, lei che ne pensa?

«Penso che in tempo di guerra in passato questo strumento di debito pubblico ha funzionato».

Principe, da sempre combatte contro il climate change con la Fondation Prince Albert II (FPA2). Adesso lo «tsunami» virus, metterà in secondo piano l’ambiente? «In realtà nell’immediato l’isolamento sta portando meno auto in strada, meno consumi energetici dell’industria ma non è in queste circostanz­e che ci dobbiamo compiacere. Però sono ottimista che questa crisi ci aprirà gli occhi su quanto sia importante la salute. E non c’è salute senza un ambiente in salute».

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Un selfie di Alberto II di Monaco, 62 anni, nei suoi appartamen­ti alla Rocca
Il sorriso Un selfie di Alberto II di Monaco, 62 anni, nei suoi appartamen­ti alla Rocca
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