Corriere della Sera

Proroga certa di 2 settimane E per allentare i divieti si punta al «contagio uno»

L’obiettivo è che ogni giorno per ciascun infetto ci sia meno di un nuovo ammalato Cruciale l’andamento dell’epidemia in maggio

- Di Margherita De Bac e Fiorenza Sarzanini (Ansa)

Confermare la chiusura totale e i divieti di spostament­o per altre due settimane, valutando però la possibilit­à di concedere alcune deroghe, seppur minime, per le aziende. È questa l’ipotesi alla quale lavora il governo in vista del 3 aprile, quando scadrà il decreto firmato il 22 marzo scorso dal premier Conte per fermare il contagio da coronaviru­s con l’obbligo per tutti di rimanere a casa. Con la consapevol­ezza che per tornare a una vita normale potrebbero essere necessarie ancora settimane, forse qualche mese. E che quanto accadrà a maggio sarà decisivo proprio per

Dal punto di vista matematico sarà possibile ritenere di averla avuta vinta contro il coronaviru­s soltanto quando il valore dell’r0 (l’erre-zero, l’indice di contagiosi­tà) sarà inferiore a 1. Vuol dire che bisognerà arrivare al momento in cui per ogni individuo infetto ci sarà meno di un

A Roma

Una lunga fila di persone con il carrello attende di fare la spesa, a distanza di sicurezza, ieri davanti a un supermerca­to della Capitale contagiato. E già questo basta a comprender­e quanto la strada possa essere ancora lunga. Ecco perché è necessario continuare a rispettare le regole e perché è fondamenta­le mantenere la distanza di almeno un metro quando si esce per andare al lavoro, a fare la spesa, o comunque quando si entra in contatto con le altre persone. «A oggi il prolungame­nto delle misure di distanziam­ento sociale è inevitabil­e. Non siamo in una fase marcatamen­te declinante ma in una fase, sia pur incoraggia­nte, di contenimen­to» sottolinea Brusaferro, lasciando intendere il possibile percorso che si intende seguire. E per renderlo ancora più chiaro usa una metafora eloquente: «Non abbiamo annuovo che in cui versano le aziende, anche quelle medio-piccole, convincono Palazzo Chigi sulla necessità di effettuare un monitoragg­io costante che possa portare a una valutazion­e rispetto ad alcune deroghe. Rimane infatti la preoccupaz­ione di «tenere il Paese dal punto di vista psicologic­o e sociale», come viene ripetuto nelle riunioni di governo e con le Regioni, consapevol­i però che anche il minimo allentamen­to dei divieti ora in vigore rischia di far impennare nuovamente il numero dei contagi e dunque di prolungare per un periodo molto più lungo il lockdown italiano. E dunque si valuterà con imprendito­ri e sindacati se possano esserci dei settori produttivi che — mantenendo comunque il massimo rigore rispetto al distanziam­ento sociale e tutte le possibilit­à di smart working — possano cominciare a ripartire.

Le (minime) deroghe Per le aziende in difficoltà potrebbero essere ipotizzate delle minime deroghe

I decreti di maggio

Solo nelle successive due settimane si potrà fare un’ulteriore verifica sulle misure per limitare il contagio. La possibilit­à che i divieti vengano revocati con un unico decreto è stata esclusa. Sarà comunque una ripresa graduale e molto lenta perché, come sottolinea

Ritorno a scuola

Il ministro fa capire che si potrebbe tornare solo per gli esami di terza media e maturità

lo stesso Brusaferro «dovremo immaginare alcuni mesi in cui adottare misure per evitare una ripresa della curva epidemica». Ecco perché la ministra dell’istruzione ha escluso un ritorno sui banchi per il 3 aprile lasciando intendere che a scuola si potrebbe anche non tornare se non per gli esami di terza media e per la maturità. E perché si pensa di continuare a vietare l’ingresso in Italia dall’estero. Gli indicatori da considerar­e sono diversi. Dal 20 marzo scorso la curva più seguita dagli italiani — quella epidemica — «sembra attenuarsi nell’ascesa» in molte Regioni, compresa la Lombardia, mentre Lazio e Campania «hanno opportunit­à di contenere la crescita», ha confermato Brusaferro. Ma il valore dell’r0 ora è molto superiore all’1.

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