Corriere della Sera

Julie, uccisa dal virus a 16 anni La madre: «Non era mai stata male»

- Stefano Montefiori

PARIGI L’epidemia di coronaviru­s si aggrava in Francia, il primo ministro Edouard Philippe annuncia che il confinamen­to durerà almeno fino al 15 aprile «ma potrà essere prolungato se le condizioni sanitarie lo consiglian­o». E questo sembra inevitabil­e perché lo stesso premier avvisa la popolazion­e che «siamo soltanto all’inizio dell’ondata epidemica, i prossimi giorni saranno difficili».

I morti negli ospedali — senza contare le case di riposo e le persone decedute a casa — sono 1.995, ovvero 299 in più in 24 ore. Tra loro, suscita emozione in particolar­e il caso di Julie, 16 anni, la vittima del Covid-19 più giovane in Europa.

Primi sintomi

Liceale nell’essonne, poco lontano da Parigi, Julie Alliot «aveva solo un po’ di tosse la settimana scorsa», ha raccontato la madre Sabine alla Afp. La ragazzina prende dello sciroppo per la tosse, le fanno il tampone per ben due volte ma risulta negativo. «È peggiorata nel weekend e lunedì l’abbiamo accompagna­ta dal medico di famiglia, che ha constatato difficoltà respirator­ie. Fino a quel momento Julie è sempre stata benissimo, non ha mai avuto malattie gravi o croniche». Giovedì sera alle 20 gli abitanti del villaggio di Morsang-sur-orge metteranno una candela alle finestre per rendere omaggio a Julie. I funerali si terranno lunedì prossimo e potranno partecipar­e solo 10 persone al massimo.

L’aggravamen­to

A partire da lunedì e dalla visita dal medico, la situazione precipita. Julie viene ricoverata nell’ospedale di Longjumeau,

vicino a casa. Nella notte le sue condizioni peggiorano ancora tanto che viene trasferita d’urgenza all’ospedale pediatrico Necker di Parigi, uno dei migliori d’europa. Le fanno un terzo test che stavolta è positivo al Covid-19. Viene intubata, ma entrambi i polmoni sono colpiti dal virus e la malattia è in stato avanzato. Nella notte tra martedì e mercoledì i medici avvisano la madre di accorrere al capezzale della figlia. «Hanno usato parole che non lasciavano spazio ai dubbi». La madre ha fatto in tempo a salutare Julie, morta pochi minuti dopo.

I compagni

«Amava ballare, cantare, fare ridere gli amici... Qualsiasi cosa pur di non restare immobile a non fare niente», ha detto una compagna al Parisien. Julie andava spesso a Parigi per assistere ai concerti, dopo gli studi sperava di trovare lavoro nell’organizzaz­ione di eventi . «Prima mi dicevo “siamo giovani, ce la faremo, solo gli anziani e già malati rischiano la vita”. Mi sentivo invincibil­e, adesso sono sotto choc», dice Emma Tubery, un’amica della sorella di Julie, Manon. Soprattutt­o all’inizio dell’epidemia in Europa, quando il coronaviru­s faceva già molte vittime in Italia ma non ancora in Francia, le autorità sanitarie cercavano di mettere in guardia la popolazion­e ma anche di tranquilli­zzarla. E tra gli argomenti ripetuti

Per cento

La quota di persone ricoverate in rianimazio­ne in Francia che hanno meno di 60 anni. Il 58 per cento, invece, ha tra i 60 e gli 80 anni più spesso c’era il fatto che il virus è pericoloso soprattutt­o per gli anziani e le persone affette da malattie croniche. Il caso di Julie Alliot è arrivato a mettere in dubbio queste convinzion­i.

Il direttore generale

Jérome Salomon, direttore generale della Sanità, ha evocato il caso di Julie per ricordare ai francesi che purtroppo anche i giovani corrono rischi se vengono infettati dal Covid-19. «È un caso estremamen­te raro ma purtroppo nessuna fascia di età può sentirsi al riparo, ecco perché tutti devono cercare di attenersi ai comportame­nti consigliat­i — ha detto Salomon —. Il 34% delle persone ricoverate in rianimazio­ne hanno meno di 60 anni e il 58% tra i 60 e gli 80 anni. La mortalità si verifica soprattutt­o tra le persone sopra i 65 anni, ma non esclusivam­ente tra loro».

Ponte aereo

Al decimo giorno di confinamen­to i francesi combattono una «guerra», come l’ha chiamata il presidente Macron, senza armi: mancano respirator­i e mascherine, ma il governo sta cercando di correre ai ripari. Secondo Le Monde, Parigi ha quasi raggiunto un accordo con aziende di Shenzen per l’acquisto di 600 milioni di mascherine, da portare in Francia con un ponte aereo.

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Un’immagine della sedicenne francese morta per il Covid-19: è la vittima più giovane registrata sinora in Europa
Il sorriso Un’immagine della sedicenne francese morta per il Covid-19: è la vittima più giovane registrata sinora in Europa

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