Julie, uccisa dal virus a 16 anni La madre: «Non era mai stata male»
PARIGI L’epidemia di coronavirus si aggrava in Francia, il primo ministro Edouard Philippe annuncia che il confinamento durerà almeno fino al 15 aprile «ma potrà essere prolungato se le condizioni sanitarie lo consigliano». E questo sembra inevitabile perché lo stesso premier avvisa la popolazione che «siamo soltanto all’inizio dell’ondata epidemica, i prossimi giorni saranno difficili».
I morti negli ospedali — senza contare le case di riposo e le persone decedute a casa — sono 1.995, ovvero 299 in più in 24 ore. Tra loro, suscita emozione in particolare il caso di Julie, 16 anni, la vittima del Covid-19 più giovane in Europa.
Primi sintomi
Liceale nell’essonne, poco lontano da Parigi, Julie Alliot «aveva solo un po’ di tosse la settimana scorsa», ha raccontato la madre Sabine alla Afp. La ragazzina prende dello sciroppo per la tosse, le fanno il tampone per ben due volte ma risulta negativo. «È peggiorata nel weekend e lunedì l’abbiamo accompagnata dal medico di famiglia, che ha constatato difficoltà respiratorie. Fino a quel momento Julie è sempre stata benissimo, non ha mai avuto malattie gravi o croniche». Giovedì sera alle 20 gli abitanti del villaggio di Morsang-sur-orge metteranno una candela alle finestre per rendere omaggio a Julie. I funerali si terranno lunedì prossimo e potranno partecipare solo 10 persone al massimo.
L’aggravamento
A partire da lunedì e dalla visita dal medico, la situazione precipita. Julie viene ricoverata nell’ospedale di Longjumeau,
vicino a casa. Nella notte le sue condizioni peggiorano ancora tanto che viene trasferita d’urgenza all’ospedale pediatrico Necker di Parigi, uno dei migliori d’europa. Le fanno un terzo test che stavolta è positivo al Covid-19. Viene intubata, ma entrambi i polmoni sono colpiti dal virus e la malattia è in stato avanzato. Nella notte tra martedì e mercoledì i medici avvisano la madre di accorrere al capezzale della figlia. «Hanno usato parole che non lasciavano spazio ai dubbi». La madre ha fatto in tempo a salutare Julie, morta pochi minuti dopo.
I compagni
«Amava ballare, cantare, fare ridere gli amici... Qualsiasi cosa pur di non restare immobile a non fare niente», ha detto una compagna al Parisien. Julie andava spesso a Parigi per assistere ai concerti, dopo gli studi sperava di trovare lavoro nell’organizzazione di eventi . «Prima mi dicevo “siamo giovani, ce la faremo, solo gli anziani e già malati rischiano la vita”. Mi sentivo invincibile, adesso sono sotto choc», dice Emma Tubery, un’amica della sorella di Julie, Manon. Soprattutto all’inizio dell’epidemia in Europa, quando il coronavirus faceva già molte vittime in Italia ma non ancora in Francia, le autorità sanitarie cercavano di mettere in guardia la popolazione ma anche di tranquillizzarla. E tra gli argomenti ripetuti
Per cento
La quota di persone ricoverate in rianimazione in Francia che hanno meno di 60 anni. Il 58 per cento, invece, ha tra i 60 e gli 80 anni più spesso c’era il fatto che il virus è pericoloso soprattutto per gli anziani e le persone affette da malattie croniche. Il caso di Julie Alliot è arrivato a mettere in dubbio queste convinzioni.
Il direttore generale
Jérome Salomon, direttore generale della Sanità, ha evocato il caso di Julie per ricordare ai francesi che purtroppo anche i giovani corrono rischi se vengono infettati dal Covid-19. «È un caso estremamente raro ma purtroppo nessuna fascia di età può sentirsi al riparo, ecco perché tutti devono cercare di attenersi ai comportamenti consigliati — ha detto Salomon —. Il 34% delle persone ricoverate in rianimazione hanno meno di 60 anni e il 58% tra i 60 e gli 80 anni. La mortalità si verifica soprattutto tra le persone sopra i 65 anni, ma non esclusivamente tra loro».
Ponte aereo
Al decimo giorno di confinamento i francesi combattono una «guerra», come l’ha chiamata il presidente Macron, senza armi: mancano respiratori e mascherine, ma il governo sta cercando di correre ai ripari. Secondo Le Monde, Parigi ha quasi raggiunto un accordo con aziende di Shenzen per l’acquisto di 600 milioni di mascherine, da portare in Francia con un ponte aereo.