«Nomina socio non fu reato» Archiviazione per Fontana
Atempo di razzo la gip Raffaella Mascarino ha depositato il decreto con il quale accoglie la richiesta, presentata lunedì 16 marzo dai pm milanesi Silvia Bonardi, Luigi Furno e Adriano Scudieri, di archiviare il presidente leghista della Regione Lombardia, Attilio Fontana, per l’ipotesi di reato di abuso d’ufficio per la quale era stato indagato nel maggio 2019. La gip ricalca gli argomenti della Procura. Con la precostituita volontà di nominare con procedura di avviso pubblico nel luglio 2018 il suo ex socio di studio legale Luca Marsico nel «Nucleo di valutazione degli investimenti pubblici» della Regione, a 11.500 euro l’anno e gettone di 185 euro a seduta, Fontana per un verso ha attuato una condotta illegittima, dalla quale è derivato a Marsico un vantaggio competitivo. Ma, per altro verso, affinché questa condotta sia anche reato di abuso d’ufficio, per i
Al vertice Attilio Fontana, 67 anni, è governatore lombardo dal 26 marzo 2018
magistrati occorre la «doppia ingiustizia»: ci vorrebbe cioè la condotta illecita (che c’è), ma ci vorrebbe anche un patrimoniale «vantaggio ingiusto», cioè «tale da violare una norma diversa da quella incriminatrice», e qui non c’è. E neppure si può contestare il reato di turbativa d’asta, che esisterebbe se questa procedura fosse stata un concorso, come invece non si può dire sia stata, sulla scorta anche di una consulenza tecnica affidata a un professore perugino consulente dell’anac. Proprio il fatto che l’avviso pubblico del luglio 2018 non contenesse preesistenti indici di valutazione, minimi e generici, fa cioè sì che ora, per poter dire che Marsico senza indebito favoritismo non sarebbe stato nominato, i magistrati non si sentano di rischiare di violare il principio di separazione dei poteri e «virtualmente sostituirsi in maniera inammissibile alla sia pure opinabile scelta discrezionale dell’amministrazione». Di suo la gip osserva (come già il legale Jacopo Pensa) che il fatto che l’incarico a Marsico cessasse con lo scadere della Giunta regionale comprova il carattere fiduciario della scelta.