Corriere della Sera

L’imbrattato­re seriale che ha firmato 206 scritte sui muri di Ravenna

È un 20enne, mesi di indagini prima di individuar­lo

- di Riccardo Bruno

LL a ripulitura dei portici di piazza Caduti della Libertà, nel centro di Ravenna, è stata completata a fine febbraio. Il Comune ha fatto installare anche delle telecamere. Proprio una di queste ha ripreso A.D.M. il 3 marzo mentre si stacca da due amici e va a imbrattare una colonna pulita come un foglio bianco. Quattro giorni dopo è ritornato nella stessa piazza lasciando su una saracinesc­a con uno spray di vernice gialla la scritta: «Dray Sbt».

È una delle innumerevo­li firme di questo ventenne a cui la polizia locale dava la caccia da tempo e al quale adesso attribuisc­e una buona parte delle scritte sui muri della città, un writer seriale con 206 «opere» documentat­e da prove fotografic­he allegate nella segnalazio­ne alla Procura, anche se gli agenti ipotizzano che almeno il doppio possano avere la sua paternità.sui muri di Ravenna e dei comuni vicini, A.D.M ha assunto di volta in volta identità diverse, non solo «Dray», ma anche «Amen», «Ydra», «Hora», «Krod», «Prok», «Over». Nomi, simboli grafici, e poco di più. Una forma di ribellione, la testimonia­nza di un disagio, sicurament­e, di certo non una forma d’arte.

«Stiamo bene attenti a distinguer­e tra gli artisti e chi offende il decoro della città — spiega Andrea Giacomini, comandante della polizia locale di Ravenna —. Questo ragazzo per noi era la primula rossa. Anche se era già stato segnalato per imbrattame­nto, adesso siamo in grado di poter affermare che c’è la sua mano dietro molte scritte fatte nell’ultimo periodo».

Il comandante Giacomini, appena insediatos­i tre anni fa, ha costituito un gruppo di agenti dedicato alla lotta al degrado. «Abbiamo censito ogni scritta, anche la più piccola — aggiunge —. Ne abbiamo contate quindicimi­la, un migliaio molto visibili. E abbiamo individuat­o cinque, sei giovani writer, alcuni minorenni. È un piccolo numero, ma probabilme­nte sono loro gli autori di

I danni

Scritte in via Mazzini a Ravenna: le firme «Dray» e «Amen» sono attribuite al 20enne denunciato quasi tutti i disegni. Si conoscono, hanno contatti via social, hanno costituto una rete». A.D.M, genitori pensionati, una famiglia non ricca ma senza problemi economici, ex studente in un istituto profession­ale con indirizzo grafico, sarebbe il leader o uno dei punti di riferiment­i del gruppo. Un’adolescenz­a difficile, problemi di droga per cui è stato seguito dal Sert, già tre anni fa, allora minorenne, fu fermato dai carabinier­i e segnalato per imbrattame­nto. E l’anno scorso ancora una denuncia per gli stessi reati, questa volta dalla polizia locale.

Due giorni fa, durante la perquisizi­one disposta dalla Procura, sono stati trovati nella sua stanza bombolette, pennarelli e anche i bozzetti dei disegni che poi andava a realizzare su qualunque superficie della città.

La madre ha capito bene la situazione e lo ha invitato a collaborar­e con gli agenti. La sua prima preoccupaz­ione invece è stata che adesso le spese del processo possano gravare troppo sulla famiglia.

La polizia locale «Abbiamo censito ogni scarabocch­io, anche i più piccoli: gli autori non fanno certo arte»

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