L’imbrattatore seriale che ha firmato 206 scritte sui muri di Ravenna
È un 20enne, mesi di indagini prima di individuarlo
LL a ripulitura dei portici di piazza Caduti della Libertà, nel centro di Ravenna, è stata completata a fine febbraio. Il Comune ha fatto installare anche delle telecamere. Proprio una di queste ha ripreso A.D.M. il 3 marzo mentre si stacca da due amici e va a imbrattare una colonna pulita come un foglio bianco. Quattro giorni dopo è ritornato nella stessa piazza lasciando su una saracinesca con uno spray di vernice gialla la scritta: «Dray Sbt».
È una delle innumerevoli firme di questo ventenne a cui la polizia locale dava la caccia da tempo e al quale adesso attribuisce una buona parte delle scritte sui muri della città, un writer seriale con 206 «opere» documentate da prove fotografiche allegate nella segnalazione alla Procura, anche se gli agenti ipotizzano che almeno il doppio possano avere la sua paternità.sui muri di Ravenna e dei comuni vicini, A.D.M ha assunto di volta in volta identità diverse, non solo «Dray», ma anche «Amen», «Ydra», «Hora», «Krod», «Prok», «Over». Nomi, simboli grafici, e poco di più. Una forma di ribellione, la testimonianza di un disagio, sicuramente, di certo non una forma d’arte.
«Stiamo bene attenti a distinguere tra gli artisti e chi offende il decoro della città — spiega Andrea Giacomini, comandante della polizia locale di Ravenna —. Questo ragazzo per noi era la primula rossa. Anche se era già stato segnalato per imbrattamento, adesso siamo in grado di poter affermare che c’è la sua mano dietro molte scritte fatte nell’ultimo periodo».
Il comandante Giacomini, appena insediatosi tre anni fa, ha costituito un gruppo di agenti dedicato alla lotta al degrado. «Abbiamo censito ogni scritta, anche la più piccola — aggiunge —. Ne abbiamo contate quindicimila, un migliaio molto visibili. E abbiamo individuato cinque, sei giovani writer, alcuni minorenni. È un piccolo numero, ma probabilmente sono loro gli autori di
I danni
Scritte in via Mazzini a Ravenna: le firme «Dray» e «Amen» sono attribuite al 20enne denunciato quasi tutti i disegni. Si conoscono, hanno contatti via social, hanno costituto una rete». A.D.M, genitori pensionati, una famiglia non ricca ma senza problemi economici, ex studente in un istituto professionale con indirizzo grafico, sarebbe il leader o uno dei punti di riferimenti del gruppo. Un’adolescenza difficile, problemi di droga per cui è stato seguito dal Sert, già tre anni fa, allora minorenne, fu fermato dai carabinieri e segnalato per imbrattamento. E l’anno scorso ancora una denuncia per gli stessi reati, questa volta dalla polizia locale.
Due giorni fa, durante la perquisizione disposta dalla Procura, sono stati trovati nella sua stanza bombolette, pennarelli e anche i bozzetti dei disegni che poi andava a realizzare su qualunque superficie della città.
La madre ha capito bene la situazione e lo ha invitato a collaborare con gli agenti. La sua prima preoccupazione invece è stata che adesso le spese del processo possano gravare troppo sulla famiglia.
La polizia locale «Abbiamo censito ogni scarabocchio, anche i più piccoli: gli autori non fanno certo arte»