UN PATTO PER LA TERRA
PER PROTEGGERE L’AMBIENTE SERVE UN’AZIONE COMUNE (COME PER IL CORONAVIRUS)
Domani gratis con il «Corriere» il supplemento dedicato ai temi legati al riscaldamento globale: la seconda uscita di «Pianeta 2020», parte della nostra inchiesta green multipiattaforma, racconta le sfide per la sostenibilità
«L’epidemia di coronavirus è legata al problema dell’agire tutti insieme contro un nemico comune, come in altri casi negli ultimi vent’anni, dalla Sars in poi». Serve un approccio comune e consapevole esattamente come per affrontare l’altro grande problema del nostro tempo: la crisi del clima. Lo scrittore indiano Amitav Ghosh ne è così convinto da aver reso il riscaldamento globale protagonista del suo ultimo romanzo. E intervistato nel secondo numero del supplemento speciale «Pianeta 2020», in uscita gratis con il Corriere della Sera di domani, spiega come lo preoccupi, invece, il fatto che tutto il mondo si sia adeguato alla modalità «sprechi» dell’occidente (lui vive per metà dell’anno a New York), compresa la sua India: «Da bambino, a Calcutta, mi punivano se non spegnevo la luce, oggi anche lì è diventato come da voi».
È una questione di attenzione, la lotta in difesa dell’ambiente, proprio come lo è quella per difenderci dalla pandemia di Covid-19. E un appello a osservare bene questi problemi lo rivolge il genetista Edoardo Boncinelli nell’editoriale che apre «Pianeta 2020», con un avviso ulteriore: «Qualità dell’aria, riscaldamento globale, specie animali minacciate, assottigliamento delle riserve idriche sono questioni connesse e quasi intrecciate, ma confonderle l’una con l’altra non porta a niente e paradossalmente fa perdere di vista il quadro d’insieme». E se risposte potenti e globali richiedono e richiederanno gli effetti devastanti della pandemia, si dovrà trovare il modo di integrarle con quelle necessarie a rispondere alle varie, gravi voci dell’emergenza climatica.
Prendiamo per esempio gli incendi che hanno devastato nel mesi scorsi l’australia e l’amazzonia. Non sono finiti, tutt’altro. Sul supplemento che questo mese dedica la copertina all’elemento «fuoco», una grande infografica mostra come la Terra sia costantemente in fiamme, anche se di volta in volta i focolai possono diventare a bassa intensità dalla California all’indonesia, dal bacino del fiume Congo alla Russia, in attesa di riacutizzarsi a causa del clima e dello sfruttamento dell’uomo. E questo lo racconta bene anche un grande reportageinchiesta sul polmone amazzonico. Accanto a questo ci sono le minacce a vari ecosistemi rappresentate dal gigantismo di alcune dighe appena costruite o in costruzione, dalla Cina all’etiopia, assieme al grande consumo di energia richiesto dalla conservazione dei dati nei cloud e alla profonde modifiche in atto nell’enogeografia: il riscaldamento globale sta ridisegnando la mappa mondiale dei vigneti facendo scoprire una vocazione vitivinicola a regioni che mai avrebbero pensato di produrre vino, la Cornovaglia come i fiordi norvegesi. Ma se continua così, le coltivazioni tradizionali sono sempre più a rischio.
Di fronte a queste trasformazioni del pianeta, l’argentino Tomás Insúa, 31enne punto di riferimento del mondo cattolico per l’ecologia, indica in un’intervista una linea diretta di attenzione: «L’ambiente deve apparire di più nelle omelie e portare i giovani nelle chiese». I direttori del settimanale tedesco Die Zeit, Giovanni di Lorenzo, e del quotidiano inglese The Guardian, Katharine Viner, raccontano come già danno grande spazio all’argomento, tra inserti speciali e un linguaggio nuovo. E per aiutare la comprensione, troverete anche la scelta dei film più illuminanti in tema ambiente firmata da Paolo Mereghetti.