«Banche, alt ai dividendi»
La Bce: non pagate cedole fino a ottobre, prima i prestiti
La Vigilanza Bce chiede alle banche di non pagare i dividendi, già proposti ma non ancora deliberati dalle assemblee sugli anni 2019 e 2020, per finanziare le imprese e assorbire le perdite causate dalla recessione per Coronavirus. Sul tema il numero uno di Unicredit Jean Pierre Mustier, come presidente della Federazione bancaria europea (Efb) aveva sollecitato una linea unica delle banche. Ora l’indicazione c’è: l’autorità guidata da Andrea Enria chiede di conservare il capitale almeno fino a ottobre e di non riacquistare azioni (buy-back). Bankitalia ha dato un’analoga raccomandazione alle banche direttamente vigilate. La spagnola Santander aveva già deciso di non distribuire cedole. Fra le italiane, Intesa Sanpaolo deciderà al board di martedì 31.
«In questo momento è importante conservare ogni euro di capitale nei bilanci delle banche», ha spiegato Enria al Gr1. «Sono sicuro che gli azionisti in questo momento difficile capiranno. Stiamo parlando di 30 miliardi che possono sostenere prestiti per 450 miliardi, una cifra molto importante. Non è una misura che riflette la fragilità delle banche, né punitiva verso le banche e i loro azionisti. È una misura di conservazione del capitale. Non sappiamo ancora quanto durerà la recessione» ma le banche sono più forti che ai tempi di Lehman». Comunque è «probabile» che aumenteranno i crediti in sofferenza (npl).