Otto voci dalla quarantena Prima tappa su «la Lettura»
Un diario collettivo per raccontare, giorno per giorno, il tempo drammatico e sospeso che stiamo vivendo per l’emergenza coronavirus. Un diario a staffetta che, a partire dal numero in edicola e nell’app questo weekend, sarà pubblicato ogni settimana su «la Lettura» fino al 17 maggio. Nella speranza che le sue pagine possano accompagnare anche la rinascita.
A offrire la sua testimonianza sarà ogni settimana un autore diverso: otto scrittori in tutto, (quasi) gli stessi che nell’estate del 2018 sul supplemento hanno firmato il «Romanzo italiano» a puntate, un racconto di finzione costruito un capitolo per volta. E che ora narrano la realtà che stiamo vivendo. A inaugurare il diario, nel nuovo numero, è Sandro Veronesi. La prossima settimana toccherà a Mauro Covacich, che ha dato lo spunto per l’iniziativa. Poi: Silvia Avallone, Francesco Piccolo (al posto di Marco Missiroli), Fabio Genovesi, Emanuele Trevi, Teresa Ciabatti, Maurizio de Giovanni.
Il racconto a più mani si inserisce nel lavoro di approfondimento che «la Lettura» sta svolgendo sul tema del Covid-19 e del suo impatto sulla società. La prima parte dell’inserto è dedicata all’emergenza sanitaria, con le riflessioni dello storico della televisione Aldo Grasso, che guarda ai ruoli (che si combinano e si scombinano) di tv e social network ai tempi della quarantena; del sociologo Carlo Bordoni; dell’artista, poeta e romanziere Emilio Isgrò; degli storici Massimo Rospocher e Rosa Salzberg; dell’antropologo Adriano Favole e di Francesco Sabatini, presidente onorario dell’accademia della Crusca che, in vario modo, guardano a come ci sta cambiando il coronavirus.
Queste prime pagine ospitano anche le riflessioni della psicoanalista e filosofa Julia Kristeva, intervistata da Stefano Montefiori. Kristeva, bulgara di nascita e francese d’adozione, guarda all’europa, che vede fallire su tutto, specie sulla sanità. E spiega come la viralità, già molto diffusa come metafora, sia tornata ora a incarnarsi nelle nostre vite iperconnesse caratterizzate da solitudine esistenziale, intolleranza ai limiti e rimozione della mortalità. Ma si può ricominciare: «Possiamo diventare più prudenti, più teneri e in questo modo più durevoli e resistenti».
Al «virus spaventoso» guarda anche lo scrittore britannico Graham Swift, che consiglia di rileggere Daniel Defoe, non solo Robinson Crusoe o Diario dell’anno della peste, ma Moll Flanders, come esempio di umana resilienza.
Su «la Lettura», tanti sono i contributi degli scrittori. Alessandro Piperno rende omaggio al maestro della critica letteraria George Steiner, morto il 3 febbraio, l’«anarchico platonico»: «Anarchico come tutti gli spiriti autenticamente liberi; platonico perché ossessionato dalla dialettica e dalla trascendenza». Ed Emanuele Trevi ricorda la poetessa Amelia Rosselli (19301996) che oggi, 28 marzo, avrebbe compiuto 90 anni.
Il nuovo numero ospita anche l’incipit del nuovo romanzo dello scrittore tedesco Ingo Schulze (Die rechtschaffenen Mörder, S. Fischer) e un testo di Michael Cunningham. L’autore americano torna a 25 anni fa, quando a New York stava pensando a un romanzo che riscrivesse in chiave gay La signora Dalloway di Virginia
Woolf, e racconta che solo grazie all’idea di inserire nel libro anche sua madre («una versione appena dissimulata») prese vita il romanzo premio Pulitzer Le ore. Ora ripubblicato da La nave di Teseo a vent’anni dall’uscita italiana.
Riflessioni Piperno si confronta con George Steiner Graham Swift rilegge le opere di Defoe