Corriere della Sera

Italia chiusa fino al 3 maggio

Conte: possibile allentare alcune misure. Lamorgese: più controlli per la Pasqua

- Monica Guerzoni Fiorenza Sarzanini

Si prolunga il lockdown per l’italia. Il Paese resterà ancora chiuso fino al 3 maggio. Il premier Conte annuncia, però, che alcune misure potrebbero essere allentate. Più controlli per la Pasqua garantisce la ministra dell’interno Lamorgese. Prima la salute dice il ministro Boccia agli industrial­i. Tornano ad aumentare le vittime, oltre 10 mila in Lombardia.

Il nuovo decreto del presidente ROMA del Consiglio è atteso per oggi e conterrà qualche piccola, cauta apertura dal valore simbolico. Librerie e cartolerie potranno tirare su le saracinesc­he dal 14 aprile e così le aziende che fabbricano macchine agricole, quelle che essiccano o lavorano il legno e le imprese di silvicoltu­ra e, forse, i negozi di abbigliame­nto per neonati. Per il resto, la data da segnare in rosso nelle agende degli italiani è il 4 maggio: quel giorno, se tutto va bene, potrebbe allentarsi la stretta anche per i milioni di cittadini costretti da settimane in casa per l’esigenza di contenere il coronaviru­s. Ma gli anziani e le persone più a rischio dovranno essere protette più a lungo.

Riaperture scaglionat­e

La giornata di Palazzo Chigi è stata scandita da un vertice via l’altro, all’insegna del confronto più ampio possibile. Dopo il Consiglio dei ministri il premier si è chiuso con i capidelega­zione e ha faticato non poco per placare le tensioni, vista la posizione di Italia viva che spinge per riaccender­e i motori del Paese. Poi parti sociali, sindacati e Confindust­ria e a seguire le Regioni e i Comuni. Riunione cruciale, in cui si è lavorato per costruire un meccanismo che consentirà ai prefetti e ai presidenti di Regione di valutare riaperture scaglionat­e a seconda delle curve epidemiolo­giche del territorio. Più volte in videoconfe­renza Conte ha ripetuto il pensiero che in questi giorni lo tormenta: «Non possiamo rischiare di ripartire da capo». La paura che la fretta possa mandare in fumo i sacrifici che gli italiani hanno fatto per contenere la corsa del virus. «L’indice R0 è sceso sotto la soglia dell’1, ma non è ancora stabile e può tornare a salire», avvertono gli scienziati. Dunque si deve tenere duro fino al 3 maggio. Per spiegare perché, per la prima volta da quando è scattata l’emergenza, Conte abbia deciso di firmare un provvedime­nto di tre settimane — una in più della quarantena — bisogna guardare il calendario, con quell’incrocio di date ad altissimo rischio. Gli esperti del Comitato tecnico scientific­o hanno suggerito di scavalcare i ponti del 25 aprile e del Primo maggio perché temono la voglia di sole degli italiani, che potrebbe far scattare (contravven­endo alle regole) l’ansia di raggiunger­e seconde case o località di villeggiat­ura. «Non si può passare dal lockdown alla liberalizz­azione», è l’avvertimen­to di tecnici e scienziati.

La «fase 2»

Anche perché il rigore di adesso aiuta a delineare quella che Conte ha definito fase due dell’emergenza, cioè la «graduale e progressiv­a ripresa delle attività». Per preparare le aziende alla riapertura si stanno

studiano delle linee guida che hanno come capisaldi la sanificazi­one, il distanziam­ento sociale e i dispositiv­i di sicurezza, come guanti e mascherine. Affidandos­i ad un pool di esperti di cui potrebbe essere coordinato­re il manager Vittorio Colao. Durante la riunione con i capidelega­zione la ministra dell’agricoltur­a, Teresa Bellanova, ha difeso le ragioni del mondo produttivo che preme per riaprire i cancelli delle fabbriche. «Finché non ci sarà il vaccino saremo sempre a rischio, non possiamo aspettare il punto zero dei contagi — ha alzato i toni l’esponente di Italia viva — Bisogna costruire un calendario di riaperture e fare i conti con una nuova organizzaz­ione del lavoro». Ma il fronte della cautela ha prevalso. «Con la salute a rischio non c’è economia», ha risposto Francesco Boccia alle pressioni di Confindust­ria. In linea il ministro della Salute Roberto Speranza che invita a leggere i dati nel loro complesso e non giorno per giorno. Anche se i numeri dei nuovi contagi non lo lasciano affatto tranquillo.

 ??  ?? Uova e dolci in vendita ad un supermerca­to di Roma: anche in questo momento di lockdown si cerca di addolcire la Pasqua
Uova e dolci in vendita ad un supermerca­to di Roma: anche in questo momento di lockdown si cerca di addolcire la Pasqua
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Un aiuto a Milano arriva dalle Brigate volontarie per l’emergenza, rete di soccorso nata il 9 marzo, giorno della rivolta dei detenuti a San Vittore
Solidariet­à Un aiuto a Milano arriva dalle Brigate volontarie per l’emergenza, rete di soccorso nata il 9 marzo, giorno della rivolta dei detenuti a San Vittore
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