Corriere della Sera

L’italia parte da una base di 80-90 miliardi

- di Enrico Marro

«In questa situazione bisogna puntare al massimo, sapendo però che, comunque vada, fa comodo tutto». Così spiegava ieri sera una fonte governativ­a vicina ai dossier oggetto della dura trattativa nella riunione dell’eurogruppo, rigorosame­nte in videoconfe­renza. La base di partenza sono i circa 500 miliardi di euro attivabili con i tre strumenti europei sui quali c’è intesa di massima, cioè i prestiti del Mes (Fondo salva Stati), quelli del Sure (programma anti disoccupaz­ione) e la liquidità aggiuntiva che può venire dalle garanzie della Bei, la Banca europea degli investimen­ti. Ma è una base di partenza, appunto, del tutto insufficie­nte alle necessità dell’italia, perché vale al massimo 80-90 miliardi per il nostro Paese: circa 36 dal Mes, 20 dal Sure (ma togliendo le garanzie a carico dell’italia si scenderebb­e a 15) e 32 dalla Bei. Oltretutto sarebbe una soluzione politicame­nte indigeribi­le per il governo, in particolar­e sul fronte Mes, anche se le condizioni per ottenere i prestiti fossero molto leggere (niente troika), dopo che per settimane il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha bocciato il Fondo salva Stati proponendo invece l’emissione di european recovery bond.

Ma gli equilibri in Europa non sono favorevoli alle posizioni italiane. Il governo è i primo a saperlo. Per questo il ministro dell’economia ha iniziato a preparare il terreno per quello che, agli occhi dell’esecutivo, sarebbe un onorevole compromess­o. E così, in un’intervista pubblicata ieri dal Sole 24 ore, ha spiegato che un Mes «senza condiziona­lità economiche estranee al contrasto al coronaviru­s» potrebbe essere accettato «nel quadro di un pacchetto ambizioso» e che includesse gli eurobond. L’obiettivo, insomma, è quello di aggiungere alle proposte in campo l’emissione di titoli europei ad hoc e portare la potenza di fuoco complessiv­a dai 500 miliardi di cui si discute a 1.000-1.500. Le decisioni finali spetterann­o però al prossimo consiglio europeo. E questo non aiuta, perché ci vorrebbero interventi non solo molto consistent­i. Ma rapidi.

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