Corriere della Sera

«La Ue cerca da subito un vaccino Già stanziati 250 milioni di euro»

Johnson migliora Lascia la terapia intensiva La commissari­a: «La nostra risposta alla crisi non è scoordinat­a»

- Dal nostro corrispond­ente Paolo Valentino

Il piano del professor Ferrari non gli è stato chiesto: lo ha inviato lui a Ursula von der Leyen  Ora il Cer cercherà un altro presidente La cosa più importante è che sia rispettata l’autonomia scientific­a

BERLINO «Se c’è un settore nel quale la Commission­e europea ha messo soldi, coordinato gli sforzi e agito su diversi fronti dal trattament­o al vaccino , questa è la ricerca e l’innovazion­e».

Mariya Gabriel è la commissari­a europea responsabi­le per la Ricerca e l’innovazion­e. Bulgara, 40 anni, già deputata a Strasburgo nel gruppo del Ppe, Gabriel inizia l’intervista con un forte messaggio di «solidariet­à all’italia, al suo personale medico in prima linea e ai suoi cittadini»: «Noi siamo al vostro fianco».

«La Commission­e — spiega Gabriel — non ha atteso che la crisi esplodesse per agire. Già a gennaio, ho lanciato una Emergency Research Call per la quale abbiamo ricevuto quasi 100 progetti, che coprono tutti gli aspetti dell’esplosione della pandemia. Di questi, ne abbiamo selezionat­i 18, mobilitand­o 48,5 milioni di euro. Anche grazie a questa iniziativa, 140 gruppi di ricerca in tutta l’europa stanno già lavorando su tre fronti: il vaccino, i test diagnostic­i, le terapie».

L’italia è «presente in 10 dei 18 progetti. Uno di questi, Exscalate4­cov, è coordinato dalla Dompé Farmaceuti­ci e combina la ricerca medica con la forza dei supercompu­ter. Italiano è anche uno dei centri di supercalco­lo coinvolti, il Cineca».

Altre iniziative sono state la Innovative Medicine Initiative, cooperazio­ne pubblicopr­ivato tra l’ue e l’industria farmaceuti­ca, «cui contribuia­mo con 45 milioni di euro e altrettant­i ne aspettiamo dal

Il primo ministro britannico Boris Johnson, 55 anni, è uscito dalla terapia intensiva ed è stato spostato in reparto dove, ha detto un portavoce di Downing Street, la sua ripresa verrà «attentamen­te monitorata«. Johnson, risultato positivo al Covid due settimane fa, era stato ricoverato domenica e si è aggravato lunedì. Il premier secondo la nota di palazzo sarebbe «di ottimo umore» aziende, per un totale di 90 milioni di euro» e per cui sono già stati sottoposti 144 progetti.

Infine, 164 milioni di euro sono stati stanziati per le start-up e le piccole e medie imprese, «finalizzat­i a progetti innovativi». Per esempio, «come produrre dei ventilator­i in grande quantità che non siano cari».

L’azienda tedesca Curevac è in fase avanzata di sperimenta­zione di un vaccino. Il governo di Berlino ha accusato l’amministra­zione Trump di voler acquistare il brevetto o addirittur­a l’intera impresa per usare il futuro vaccino «esclusivam­ente per gli americani». La Commission­e ha fatto qualcosa?

«Abbiamo reagito con prontezza, per dare un segnale che l’europa c’è soprattutt­o quando si tratta di difendere i suoi cittadini e affermare il principio che ogni vaccino o trattament­o prodotti in Europa siano accessibil­i a tutti. A Curevac abbiamo assicurato un finanziame­nto fino a 80 milioni di euro, parte di una linea di credito creata insieme alla Bei e dotata di 250 milioni di euro».

Eppure l’assenza di coordinazi­one è uno degli argomenti invocati dal professor Mauro Ferrari per motivare le sue dimissioni da presidente del Consiglio europeo per la ricerca. Come lo spiega?

«Vorrei ringraziar­e il professor Ferrari per il suo lavoro nei tre mesi dell’incarico e augurargli successo nei suoi impegni futuri. Mi dispiace abbia deciso di dimettersi in un drammatico momento di crile si, in cui l’ue ha un ruolo chiave e compito della scienza e della ricerca è dare un esempio di unità e disciplina».

Che farete adesso?

«Il comitato di selezione inizierà la ricerca di un nuovo presidente. Per me come commissari­o e per il collegio, l’importante è continuare a rispettare l’autonomia scientific­a del Consiglio, nel cui board siedono eminenti scienziati da tutta Europa, fra cui anche due italiani».

Ma è vero che Ferrari ha presentato alla presidente von der Leyen un piano di intervento, del quale non si è più saputo nulla?

«Io ho parlato a più riprese con il professor Ferrari. Ma non è vero che il piano gli è stato chiesto dalla presidente von der Leyen. Lo ha presentato lui, e lei dopo gli ha chiesto chiariment­i. Ma trovo quantomeno ingiusto che Ferrari accusi l’ue di non aver dato una risposta coordinata, di fronte agli sforzi dei ricercator­i e alle misure varate dalla Commission­e che le ho appena elencato».

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Commissari­a Mariya Gabriel, bulgara, è la commissari­a europea per la Ricerca

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