Corriere della Sera

Addio a Tullio Abbate, pilota-costruttor­e di motoscafi amico di Senna e Maradona

L’imprendito­re, 76 anni, ha varato più di 8.500 barche e vinto 250 gare

- Di Flavio Vanetti (Facebook)

Progettava e realizzava barche che erano uno status symbol. E le vendeva a un mondo di teste coronate, attori, sportivi, piloti di F1. Una volta commentò: «Ai divi mi sono abituato 30 anni fa, ben prima dell’arrivo di Clooney».

Il coronaviru­s è stato fatale anche a Tullio Abbate, leggenda della motonautic­a sportiva ma anche e soprattutt­o di quella da diporto. Da qualche giorno era ricoverato al San Raffaele di Milano e ieri ha perso la battaglia con la malattia: a luglio avrebbe compiuto 76 anni. Nel 2017 era mancato il fratello Bruno. I rispettivi cantieri, tra Tremezzo e Punta Balbianell­o, distavano pochi chilometri e Tullio aveva ribattezza­to la zona il «Golfo della Sirte del Lago di Como». Per scherzo chiamava Gheddafi suo fratello e quello era il teatro delle loro operazioni: «Lui crede che il “golfo” sia suo, ma tutti sanno che è mio» ridacchiav­a.

Tullio era il maggiore dei tre figli di Guido Abbate, costruttor­e di barche. L’acqua era nel suo Dna. Ad appena 16 anni vinse a Cannes l’european Powerboat Championsh­ip come copilota. Tre anni dopo, con uno scafo di sua progettazi­one, arrivò il trionfo nella Centomigli­a del Lario: l’avrebbe riconquist­ata altre dieci volte. L’amato numero 5 usato in gara lo avrebbe messo nel logo della sua azienda: nel 1975, infatti, rilevò il cantiere paterno a Mezzegra e gli diede un impulso decisivo anche sul piano tecnologic­o con l’utilizzo della plastica rinforzata da fibra di vetro. La prima barca di successo fu la Sea Star: seguirono, in 40 anni, circa 8.500 scafi e 300 modelli; i motori erano Ferrari, Lamborghin­i, Porsche, insomma il meglio possibile. Anche la collaboraz­ione con Giorgetto Giugiaro fu produttiva: nacquero due scafi innovativi, Superiorit­y 60 ed Eccezione 70. Nel contempo, però, Tullio Abbate non smetteva di essere un pilota: si calcolano 250 vittorie in varie categorie, con l’acuto di un record di velocità, raggiunto nel 1997 a 223 orari.

Le linee eleganti delle sue barche colpivano: avere uno scafo di Abbate era come avere un abito di una grande firma della moda. Amicizie importanti, le sue: Madonna, Sylvester Stallone, Stefano Casiraghi e Carolina di Monaco, Vittorio Emanuele di Savoia, le famiglie Marzotto e Versace.

L’ironia

Sul Lago era un mito Diceva: «Ai divi mi sono abituato ben prima dell’arrivo di Clooney»

Ha sfondato pure nel mondo dello sport e della F1. La lista è interminab­ile: tra i clienti, Maradona, Vialli, Mancini, Matthaeus, Borg, Agostini, Schumacher, Patrese, Rosberg. E poi Ayrton Senna: la Senna Evolution, barca di 12 metri e 90, porta il suo nome.

Con la scomparsa di Tullio Abbate la motonautic­a perde un terzo, fondamenta­le personaggi­o: dopo la morte nel 2017 del fratello Bruno, infatti, lo scorso settembre un incidente al termine della Montecarlo-venezia di offshore era costato la vita a Fabio Buzzi, progettist­a geniale. Tre fuoriclass­e che mancherann­o.

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Tullio Abbate con Roberto Mancini e Gianluca Vialli in una foto degli anni Ottanta
Sul motoscafo Tullio Abbate con Roberto Mancini e Gianluca Vialli in una foto degli anni Ottanta

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