Corriere della Sera

SOLIDARIET­À Gli aiuti dal mondo: ecco chi ci sostiene

In Italia sono arrivati 93 milioni di dispositiv­i medici dall’estero: Germania, Russia, Cina, Qatar. Ma spesso quel che si definisce «aiuti» sono in realtà «acquisti»

- Di Monica Ricci Sargentini e Irene Soave

D ue ospedali da campo da 5.200 metri quadri donati dal Qatar, per mille posti letto totali. Cinque milioni di dollari dal Kuwait; 30 medici dalla Norvegia, 11 e 7 infermieri dalla Romania, 10 tonnellate di dispositiv­i dagli Emirati Arabi. È l’elenco (nemmeno completo) del personale e delle attrezzatu­re arrivate in Italia solo nelle ultime 48 ore. Nel nostro Paese circolano 93 milioni di dispositiv­i medici giunti da altri Paesi: guanti, respirator­i, calzari e soprattutt­o le preziose mascherine.

L’etichetta per il governo è quella di «aiuti» ma in questa definizion­e, spiegano fonti del ministero degli Esteri, rientrano sia donazioni e missioni solidali che forniture acquistate. La differenza non è irrilevant­e, eppure non c’è un censimento per distinguer­e la merce comprata da quella regalata: fonti del Ministero, comunque, suggerisco­no di considerar­e «acquistato, e non donato» la gran parte del materiale. Così finiscono nel conto degli «aiuti», ad esempio, anche i contratti firmati con aziende cinesi per l’acquisto di 100 milioni e 150 milioni di mascherine, che arriverann­o al ritmo di 20 milioni a settimana.

Gli arrivi dalla Cina

Tra i primi Paesi a intervenir­e, con molto clamore mediatico, c’è stata la Cina. La Croce Rossa cinese ha donato 31 tonnellate di materiali fra cui 40 ventilator­i e 200 mila mascherine. Al 1° aprile erano arrivate, elenca il ministero degli Esteri: 22 milioni di mascherine, 289 ventilator­i, decine di migliaia di dispositiv­i sanitari, quasi tutti acquistati. Tramite la Commission­e

Europea, poi, Cina e Taiwan hanno donato per ora 2.000 kit per tampone e 2.200.000 mascherine. Presenti sul nostro territorio anche 39 medici esperti su come gestire la pandemia.

I contributi dall’europa

Il 28 gennaio è entrato in azione il «Meccanismo europeo di Protezione Civile», un accordo comune di mutuo soccorso in emergenze naturali. Ma è servito quasi solo a che i 27 cooperasse­ro nei voli di rimpatrio di cittadini Ue dal resto del mondo. Nella Ue, forse il Paese più munifico è stato la Germania: un team medico di 4 sanitari in Campania, 300 respirator­i, e forniture per 830 mila mascherine, cento ventilator­i polmonari, e 7 tonnellate di altri dispositiv­i. Ma soprattutt­o 85 posti in terapia intensiva messi a disposizio­ne da dieci Länder, compreso il trasporto su voli militari; altri 11 li ha offerti l’austria, che ha inviato anche 1,5 milioni di mascherine. Dalla Francia arrivano un milione di mascherine, 20 mila camici, 2.400 tute. Dalla Repubblica Ceca 110 mila mascherine e 10 mila tute: la donazione equivaleva al quantitati­vo di materiali già destinati all’italia e sequestrat­i per errore dalle autorità ceche il 17 marzo. La Norvegia ha inviato 30 medici; la Romania 11 medici e 4 infermieri a Lecco; l’ucraina 13 medici e 17 infermieri nelle Marche; la Polonia un team di 15 sanitari a Brescia.

Forniture bloccate e sbloccate

Dopo le polemiche di marzo, quando un milione e 200 mila mascherine già pagate dall’italia erano state bloccate ad Ankara, la Turchia ha inviato a Roma un cargo di aiuti: 150 mila mascherine, 500 litri di antibatter­ico, mille tute, altre 120 mila mascherine per la Croce Rossa. Sugli scatoloni, una frase del mistico Rumi: «Dietro ai momenti privi di speranza ci sono tante speranze, dietro al buio ci sono mille soli». La Farnesina elenca poi forniture sbloccate da Egitto, Romania, Brasile (2 milioni di mascherine), Tunisia. Dal Pakistan 500 mila pastiglie di clorochina; dall’india 40 mila mascherine.

Trump: «Aiuti per 100 milioni»

Dalla base militare americana di Ramstein è arrivato ad Aviano un sistema ospedalier­o da 10 posti letto e 40 pazienti. La Defense Security Cooperatio­n Agency ha donato alla Lombardia 140 letti ospedalier­i e 8 camion di attrezzatu­re. La Ong Samaritan’s Purse, che ha costruito l’ospedale da campo a Central Park, ne ha attivato uno a Cremona per 60 persone, più 8 in terapia intensiva. Il 31 marzo Donald Trump ha annunciato che invierà all’italia «altro materiale sanitario» per 100 milioni di dollari. Il gesto ha attirato polemiche in patria, dove c’è penuria di materiale.

La controvers­a missione dalla Russia

Putin ha inviato ingenti aiuti all’italia. La Protezione Civile conta a Bergamo «32 sanitari, 100 esperti di sanificazi­one con mezzi dedicati, 250 mila mascherine e 45 ventilator­i». In un’inchiesta su La Stampa Jacopo Jacoboni ha sottolinea­to la presenza di 120 medici militari nella missione e la natura «interessat­a» degli aiuti. Una tesi che non è piaciuta al portavoce della Difesa russa che ha rivolto al giornalist­a una sinistra massima latina «chi si scava la fossa, in essa precipita». Ieri il presidente del Consiglio Giuseppe Conte si è schierato con Mosca: «Il sospetto che gli aiuti forniti dalla Russia siano interessat­i è un’offesa per me, per il governo italiano e per Vladimir Putin».

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