«Ponte, commissario l’ad di Anas»
Massa, la proposta del governatore Rossi per la ricostruzione. «In alternativa io sono disponibile»
AULLA (MASSA CARRARA) «L’amministratore delegato dell’anas come commissario per la ricostruzione sarebbe la cosa più naturale. Il ponte è caduto e io trovo normale che loro stessi pensino a ricostruirlo, ma sento che ci sono reazioni polemiche perché si dice che lo stesso ente non può ricostruire. Qualcuno obietta che l’anas sarà chiamata direttamente in causa nella futura inchiesta... ne prendo atto e non insisto. Deciderà il governo».
Il presidente della Toscana Enrico Rossi si stupisce del mancato consenso alla sua proposta. Due giorni fa, poche ore dopo il crollo del Viadotto Albiano — il ponte che collega la sua regione alla Liguria — ha firmato e spedito una lettera al premier Conte e, per conoscenza, anche al capo della Protezione civile e allo stesso amministratore delegato dell’anas Massimo Simonini.
Poche righe per chiedere l’emergenza nazionale, per invocare anche ad Aulla (il Comune del viadotto collassato) lo snellimento della burocrazia come per il nuovo ponte di Genova, per chiedere «massima celerità» nella ricostruzione e, infine, per suggerire — appunto — il nome di Simonini
come commissario. Su quest’ultimo punto, prima ancora di una risposta ufficiale del governo, il presidente Rossi ha colto la bocciatura già dal suo primo giro di telefonate. «Io non ne facevo una questione di nome — precisa —, la mia proposta era per l’anas come istituzione e come struttura che mi sembra possa funzionare». Domanda: le perplessità raccolte sul nome del commissario sono legate al fatto che teoricamente potrebbe essere indagato anche lui per il crollo? «Non credo. Cosa vuole che ne sappia l’amministratore delegato! Ma essendo l’anas responsabile della manutenzione... vedo che la contrarietà è un sentimento che esiste. Non so se il governo vorrà tenerne conto. Nel caso che lo facesse allora, in alternativa, sono io che mi rendo disponibile».
Unica condizione: avere poteri straordinari come li ha avuti il sindaco di Genova per ricostruire il ponte Morandi. «Darei volentieri il mio contributo e metterei in campo la mia esperienza per ricostruire il nostro ponte in tempi rapidi».
Nel frattempo c’è da riorganizzare — e non è semplice — il collegamento fra il Levante ligure e la Lunigiana. Il Genio civile regionale studia il modo per evitare che la sola alternativa al ponte crollato siano venti chilometri di strada, «per esempio con soluzioni tecniche tipo un guado o qualcosa del genere», annuncia lo stesso Rossi.
Tutto questo mentre il pubblico ministero Alessandra Conforti sta mettendo assieme testimonianze e documenti sulla storia amministrativa e le manutenzioni del ponte. Probabili già per la settimana prossima i primi avvisi di garanzia.
I collegamenti
Per collegare Levante ligure e Lunigiana c’è anche l’ipotesi di creare un guado