Corriere della Sera

«Sarò un papà migliore»

L’ex patron del Circus sarà padre a 89 anni «Mi fa un bell’effetto La F1? Pensi al 2021 Un leader in Ferrari»

- Daniele Sparisci

«Come sto? Benissimo, e lei? So che la situazione in Europa è difficile, e in Italia ancora di più, state lottando duramente contro il virus. Mi raccomando, si lavi sempre bene le mani e faccia attenzione».

Bernie Ecclestone parla dal Brasile, è nella sua piantagion­e di caffè vicino a San Paolo — una tenuta con un’estensione superiore a quella dell’intero Principato di Monaco — con la giovane moglie Fabiana Flosi (45 anni) che gli darà un figlio in estate. Diventare padre a 89 anni, per la quarta volta ed essendo già bisnonno, un maschio dopo tre femmine. «Eh già, abbiamo risolto», dice con tranquilli­tà. Parole di un uomo dalle tante vite, che guarda sempre al domani e molto poco all’indietro. Ironia feroce, geniale, spregiudic­ato, sempre lucido, mai banale. Com’è la situazione in Brasile?

«Migliore che in Europa, anche se ultimament­e anche qui è aumentata la paura e hanno preso diverse misure». Come passa le giornate?

«Nella piantagion­e ho tante cose da mandare avanti. Il lavoro non manca mai». Sua moglie come sta?

«Bene. Si è parlato molto della gravidanza ora bisogna lasciarla tranquilla». Avete già pensato al nome del bambino?

«Non ancora, c’è tempo». Mister E cambia marcia, vuole parlare di altro. Della F1 ai box per esempio. Ha seguito le ultime vicende?

«Sì, è stato facile: non è successo nulla».

Forse il campionato parte

in estate, ci crede?

«Fosse per me annullerei la stagione. Come si può pensare di partire se nessuno sa come si evolverà la situazione? Nel mondo chiunque parla di questo virus non ha idea di che cosa sia, ne sappiamo pochissimo». Quindi?

«Direi a tutti di lasciar perdere il 2020 e di concentrar­si sul 2021. Di prepararsi per marzo prossimo perché adesso non è possibile: gli organizzat­ori dei Gp, e ancora in tanti mi chiamano, hanno una marea di problemi, non sanno nemmeno se potranno vendere i biglietti. E con tutte queste restrizion­i come si organizzer­à un numero sufficient­e di gare?».

Ma diverse squadre rischiano di fallire. Dipendenti in cassa integrazio­ne, anche alla Mclaren. Come se ne esce?

«Però quest’anno loro riceverann­o i pagamenti del 2019 e si può lavorare per contenere i danni. E poi i team chiedono sempre di più, sotto questo aspetto non è diverso da trent’anni fa. Tu gli dici una cifra e loro ne vogliono di più. Non spendono quanto dicono di spendere». Torniamo indietro. Sulla

protesta di sette team contro il motore della Ferrari 2019 che idea si è fatto?

«Che vogliono vederci chiaro, ed è normale. Alla Fia va bene ciò che ha fatto la Ferrari, ma i team chiedono di sapere che cosa c’è nell’accordo.

In passato c’è chi è stato multato per milioni di sterline e le cose si sono sapute». Come giudica Binotto?

«È un bravo ingegnere. Ma credo che alla Ferrari manchi un leader. Sa che cosa mi disse una volta Schumacher?».

Cosa? «Disse: “Sono io il vero capo vero, della ma squadra”. dietro a lui In c’era parte Jean era Todt team formidabil­e». che aveva costruito un Il continuerà suo amico in Sebastian F1? Vettel

«Perché no? Per me può andare avanti due-tre anni, dipende da lui. Dai risultati, dalla voglia». La Ferrari però ha puntato su Leclerc.

«Seb potrebbe comunque continuare, anche alla Ferrari». Per lei Hamilton-ferrari non funzionere­bbe, perché?

«Sarebbe una coppia fantastica per la F1 e per lo sport. Ma a Lewis non converrebb­e, sta bene dov’è. È il suo ambiente e lì rende al massimo, cambiare non è facile» A chi assomiglia: Lauda, Senna, Schumacher?

«A nessuno, è diverso da tutti. È anche molto bravo a promuovere se stesso». Verstappen?

«Veramente forte e anche divertente. Lo prenderei subito se dirigessi una squadra».

Anche durante la sua gestione la F1 ha passato momenti duri. Brutti ricordi?

«Preferisco tenermi quelli belli. Gli incontri con Enzo Ferrari e con Colin Chapman, uomini straordina­ri. Con Ferrari si discuteva tanto, ma si trovava sempre un’intesa».

Ultima domanda prima di lasciarla al caffè. Che effetto le fa diventare padre a questo punto della vita?

«Un bell’effetto. Di sicuro sarò un padre più paziente e più esperto. In passato ero sempre preso da mille cose, dal lavoro, ero sempre da qualche parte. Sì, sarò un padre migliore».

Si sente una voce in lontananza: «Mi scusi ma devo andare, mi raccomando si lavi sempre bene le mani».

Binotto è un ingegnere, ma serve un capo: Schumi una volta mi disse che comandava lui Hamilton in rosso? Bello ma non andrà Vettel può continuare, io vorrei Verstappen

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Affari veloci Bernie Ecclestone, 89 anni, inglese: fino al 2016 era proprietar­io della Formula 1 (Getty Images)

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