Corriere della Sera

Regioni, riaperture fai da te

Ordinanze e regole diverse. Il governo prepara la ripresa a scaglioni per età

- Fabrizio Caccia Martina Zambon di

La cornice ovviamente è più o meno uguale per tutti. Ma poi ogni Regione ha «adattato» al proprio territorio le regole per ripartire. Aperture e chiusure. In ordine sparso. Chi ha maglie un pochino più larghe, chi invece ha deciso di essere ancora più «severo» rispetto al decreto del presidente del Consiglio. In questa situazione il governo prepara la ripresa che potrebbe avvenire a scaglioni per età. Sul fronte del virus ieri in Italia i numeri dicono che i morti sono oltre 20 mila dall’inizio della pandemia, ma scende il numero dei ricoverati. La sottosegre­taria al Turismo Lorenza Bonaccorsi ha detto: «Quest’estate si va al mare».

ROMA Riaprono da oggi le librerie, le cartolerie, i negozi per bambini: sì, no, forse. Perché le nuove misure per la ripartenza, previste dall’ultimo Dpcm di Palazzo Chigi venerdì scorso, cozzano ancora una volta con le ordinanze delle singole Regioni, che continuano a decidere in ordine sparso su modalità e tempi. Così, ecco che in Lombardia, Piemonte, Trentino-alto Adige, ma anche nella Campania del governator­e Vincenzo De Luca, librerie e cartolerie resteranno chiuse fino al 3 maggio. In Toscana, invece, le cartolibre­rie potranno riaprire già da oggi (come in Liguria) «ma solo a tre condizioni», scandisce il governator­e Enrico Rossi: «Dopo aver sanificato i locali, garantendo a dipendenti e utenti dispositiv­i di protezione e la distanza di almeno 1,8 metri tra le persone». Rossi, inoltre, ha segnato sul suo calendario il 27 aprile (una settimana prima della scadenza, il 3 maggio, del lockdown del governo) come giorno in cui potrebbero riaprire alcune aziende (metalmecca­nica d’eccellenza e moda). Anche in questo caso, però, si pensa a delle limitazion­i come turni più scaglionat­i e mense chiuse.

Nel Lazio, invece, la riapertura delle librerie sarà sì ammessa ma solo dal 20 aprile, per dare il tempo agli esercenti di «garantire le misure di sicurezza necessarie». Insomma, regole che cambiano da Nord a Sud. E poi ecco il Veneto, che passa al lockdown soft: «È un dato di fatto — chiosa il governator­e leghista, Luca Zaia — Più di un’azienda su due può lavorare...». Così, in Veneto da oggi cambiano molte cose: negozi di abbigliame­nto per bimbi e librerie riaprirann­o sì, ma solo due giorni a settimana. Le novità più grosse però sono legate alle attività motorie e alle uscite da casa. Il limite dei 200 metri viene abolito e uscire senza guanti o mascherina dalla mezzanotte appena trascorsa non è ammesso. Così come uscire con la febbre superiore a 37,5. «Come atto di fiducia — dice Zaia — togliamo i 200 metri ma sia chiaro che si esce per sgranchirs­i le gambe non per prepararsi alla maratona».

L’ordinanza sancisce pure che le uscite di casa dovranno essere individual­i (eccezion fatta per bimbi a carico o persone disabili) o per consentire ai futuri papà di assistere alla nascita di un figlio. Da oggi poi arriva una nuova unità di misura: due metri di distanziam­ento sociale per passeggiar­e o in fila al supermerca­to. Infine, capitolo picnic e anche in questo caso il Veneto fa da apripista: saranno auto

rizzati il 25 aprile e il Primo Maggio. «Giornate in cui è consuetudi­ne fare grigliate all’aperto — chiosa il governator­e — ma saranno consentite all’interno della proprietà e limitatame­nte al nucleo familiare. Ciò esclude l’arrivo di parenti, amici, inquilini...». Insomma, sì al barbecue in giardino ma niente tavolate.

Mille distinguo: sempre il Veneto conferma la chiusura dei supermarke­t la domenica e nei giorni festivi, l’emilia Romagna ha deciso invece che potranno riaprire già da domenica 19 aprile. Il limite dei 200 metri abolito da Zaia resiste in Lombardia e si trasforma in divieto in Sicilia, dove il presidente Nello Musumeci ieri sera ha imposto il veto anche alle passeggiat­e con i figli nei pressi della propria abitazione. L’italia una, nessuna, centomila.

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La celebre statua del Cristo Redentore, a Rio de Janeiro, in Brasile, nel giorno di Pasqua è stata «vestita» con una uniforme da medico in onore di chi, in tutto il mondo, combatte la pandemia
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(nella foto Ansa un volo sul Duomo di Milano) I controlli Nel weekend pasquale le verifiche sugli spostament­i delle persone sono state intensific­ate. Le forze dell’ordine hanno vigilato anche dall’alto, con droni o elicotteri
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