Corriere della Sera

Toti: spiagge, nautica e piccola edilizia Perché in Liguria diamo un via libera

- Di Alessandra Arachi

d Abbiamo inteso il riferiment­o alla manutenzio­ne delle industrie inserito nel decreto del premier come manutenzio­ne di stabilimen­ti balneari, chioschi e ristoranti

ROMA Governator­e Giovanni Toti, la sua Liguria cosa fa oggi, ha previsto aperture più che nel resto d’italia?

«Noi abbiamo cercato di interpreta­re il Dpcm per riaprire lentamente alcune attività territoria­li».

Cosa intende?

«Il decreto del presidente del Consiglio dei ministri parla di manutenzio­ne degli stabilimen­ti industrial­i e noi abbiamo inteso la manutenzio­ne di ristoranti sulla spiaggia, chioschi e, soprattutt­o, stabilimen­ti balneari per la manutenzio­ne e il montaggio delle strutture».

È ottimista quindi per le nostre prossime vacanze estive?

«Bisogna dare la possibilit­à a queste strutture di lavorare, del resto lo fanno all’aria aperta, in economia, a conduzione familiare».

Poi cos’altro?

«Noi siamo la prima regione per nautica da diporto e quindi vogliamo dare la possibilit­à di fare manutenzio­ne ai natanti nei porti e nelle rimesse, ma anche permettere ai cantieri navali di consegnare le barche finite ai clienti».

Tutte autorizzaz­ioni, quindi, che ruotano attorno al vostro bel mare?

«No, io ho autorizzat­o anche i giardinier­i, come ha già fatto il Veneto. E la piccola edilizia per la manutenzio­ne ordinaria e straordina­ria di ville e case, nonché tutta la filiera del legno destinata alle seconde case che, davvero, speriamo possano essere autorizzat­e e raffrescat­e tutte da piccole imprese familiari. Ma non solo».

Cosa altro?

«Autorizzia­mo i singoli cittadini ad andare a curare i vigneti, gli uliveti, ad andar da mangiare ai conigli, ai polli».

Non ha paura che come lei ha fatto una «libera» interpreta­zione del Dpcm, a loro volta i cittadini possano farla delle sue deroghe? Insomma, non ha paura che ci possa essere troppa gente in giro?

«Io penso che si debba andare verso la riapertura del Paese e che bisogna costruire un percorso virtuoso di rientro al lavoro. Riaprire tutto di botto non va bene. Prima a poi bisognerà riaprire le fabbriche e ci si deve cominciare ad attrezzare fin da ora».

In che modo?

«Con i test sierologic­i su saponetta a tappeto per tutti i lavoratori, così come a tappeto l’uso delle mascherine».

E per i grandi cantieri, cosa intende fare?

«Quelli non hanno mai chiuso e non li faremo certo chiudere adesso, a cominciare dai lavori al ponte Morandi, a quelli del nuovo porto di Santa Margherita, al canale scolmatore di Bisagno. Sono grandi opere strategich­e».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy