Toti: spiagge, nautica e piccola edilizia Perché in Liguria diamo un via libera
d Abbiamo inteso il riferimento alla manutenzione delle industrie inserito nel decreto del premier come manutenzione di stabilimenti balneari, chioschi e ristoranti
ROMA Governatore Giovanni Toti, la sua Liguria cosa fa oggi, ha previsto aperture più che nel resto d’italia?
«Noi abbiamo cercato di interpretare il Dpcm per riaprire lentamente alcune attività territoriali».
Cosa intende?
«Il decreto del presidente del Consiglio dei ministri parla di manutenzione degli stabilimenti industriali e noi abbiamo inteso la manutenzione di ristoranti sulla spiaggia, chioschi e, soprattutto, stabilimenti balneari per la manutenzione e il montaggio delle strutture».
È ottimista quindi per le nostre prossime vacanze estive?
«Bisogna dare la possibilità a queste strutture di lavorare, del resto lo fanno all’aria aperta, in economia, a conduzione familiare».
Poi cos’altro?
«Noi siamo la prima regione per nautica da diporto e quindi vogliamo dare la possibilità di fare manutenzione ai natanti nei porti e nelle rimesse, ma anche permettere ai cantieri navali di consegnare le barche finite ai clienti».
Tutte autorizzazioni, quindi, che ruotano attorno al vostro bel mare?
«No, io ho autorizzato anche i giardinieri, come ha già fatto il Veneto. E la piccola edilizia per la manutenzione ordinaria e straordinaria di ville e case, nonché tutta la filiera del legno destinata alle seconde case che, davvero, speriamo possano essere autorizzate e raffrescate tutte da piccole imprese familiari. Ma non solo».
Cosa altro?
«Autorizziamo i singoli cittadini ad andare a curare i vigneti, gli uliveti, ad andar da mangiare ai conigli, ai polli».
Non ha paura che come lei ha fatto una «libera» interpretazione del Dpcm, a loro volta i cittadini possano farla delle sue deroghe? Insomma, non ha paura che ci possa essere troppa gente in giro?
«Io penso che si debba andare verso la riapertura del Paese e che bisogna costruire un percorso virtuoso di rientro al lavoro. Riaprire tutto di botto non va bene. Prima a poi bisognerà riaprire le fabbriche e ci si deve cominciare ad attrezzare fin da ora».
In che modo?
«Con i test sierologici su saponetta a tappeto per tutti i lavoratori, così come a tappeto l’uso delle mascherine».
E per i grandi cantieri, cosa intende fare?
«Quelli non hanno mai chiuso e non li faremo certo chiudere adesso, a cominciare dai lavori al ponte Morandi, a quelli del nuovo porto di Santa Margherita, al canale scolmatore di Bisagno. Sono grandi opere strategiche».